Gela. Il centro di formazione salesiana Cnos-Fap rischia di essere cancellato.
A temere la chiusura della storica struttura sono i 56 dipendenti che da anni gestiscono i corsi di formazione professionale. Alcuni di loro non percepiscono stipendi da 24 mesi. Il problema sarà discusso oggi a Palermo, alla presenza dei sindacati di categoria e dei vertici dell’ente salesiano. Sulla vicenda era intervenuto Giovanni Lo Cicero, responsabile regionale della Flc Cgil nel corso di un’assemblea sindacale. Don Giuseppe Troina, presidente del Cnos Fap, ha continuato a guardare al futuro per dare continuità ai 21 corsi didattici frequentati da 500 ragazzi. Corsi per saldatori, tubisti, operatori del benessere, segretarie e elettricisti. “L’obiettivo del vertice – assicura l’assessore Ugo Costa – è assicurare continuità al centro Cnos-Fap e a definire un contratto di solidarietà”.
In verità molti dei 56 operatori del centro salesiano del rione Villaggio Aldisio, stanchi della situazione di precarietà, hanno avviato una vertenza per puntare ad una conciliazione. In città lo stato di disagio si traduce con il mancato avvio dei nuovi corsi. Nonostante le promesse non sono stati attivati nemmeno quelli relativi al terzo e secondo anno. Bisognerà attendere l’esito del vertice di domani per dare il via libera ai corsi già avviati, per i quali sono stati impegnati 95 mila euro. “Una cifra non congrua – spiega l’assessore Costa – che in altre realtà è stata mantenuta sulla soglia prevista di 110 mila euro. Non sarà possibile effettuare nuovi corsi – conclude – perché la regione ha messo a disposizione solo 45 mila euro, invece dei 90 mila previsti, perché il ministero all’Istruzione ha fatto sapere che non vuole garantire la copertura finanziaria”.