Gela. L’ennesimo “scippo” subito dal territorio, che i deputati regionali grillini Ketty Damante e Nuccio Di Paola addebitano al governo Musumeci, sarebbe solo “un arrampicarsi sugli specchi”. Così dice il deputato forzista Michele Mancuso, chiamato in causa insieme all’assessore centrista Mimmo Turano. I grillini hanno denunciato il taglio di 30 milioni di euro destinati alle zone franche della legalità. Hanno richiamato il caso dei 33 milioni di euro del “Patto per il Sud” definanziati, nonostante fossero previsti per Gela. “Continua la sceneggiata napoletana dei 5 stelle. Dicevano la stessa cosa per Gela e alla fine, come abbiamo sempre sostenuto dinanzi ai progetti esecutivi, la Regione ha finanziato tutto e continuerà a farlo. Tenere soldi fermi – dice Mancuso che fa parte della commissione bilancio che ha votato sui 30 milioni delle zone franche – che in questo momento possono essere dati alle imprese in crisi per il Covid, sarebbe un vero peccato. Le risorse per le zone franche della legalità nel nisseno saranno riammesse con la riprogrammazione Poc, il programma operativo complementare. Dunque, in un momento così tragico per la gente, che la smettessero di scambiare lucciole per lanterne”.
Mancuso richiama il programma operativo complementare, che era già stato citato nel caso dei 33 milioni di euro definanziati per Gela. Secondo il forzista, che è parte attiva nella giunta del sindaco Lucio Greco, i grillini starebbero tentando di coprire la crisi politica del movimento. “La sana politica di servizio al territorio non può perdere tempo per rispondere a queste illazioni pretestuose – aggiunge – orchestrate per camuffare il vuoto cosmico di un movimento che ogni giorno che passa perde pezzi all’interno delle istituzioni”.