Gela. La prova politica, per la maggioranza del sindaco Lucio Greco, almeno nella seduta di question time di questa sera, sembrava concentrarsi sulla mozione portata in aula dal gruppo di “Liberamente”. I consiglieri Vincenzo Casciana e Pierpaolo Grisanti sostengono la necessità di rivedere il sistema di assegnazione degli incarichi esterni, attraverso una maggiore “trasparenza”. Bisognerà però attendere, perché il numero legale è venuto meno prima ancora che si arrivasse alla mozione dei due consiglieri. Non ci sono stati troppi problemi nell’approvare la mozione del leghista Emanuele Alabiso, che ha impegnato l’amministrazione comunale a prevedere una commemorazione in grade stile per l’ottantesimo anniversario dello sbarco alleato (che cadrà il prossimo anno), e quella della grillina Virginia Farruggia, a favore delle iniziative per il popolo ucraino. I numeri, invece, hanno iniziato ad essere decisivi quando è stata trattata la mozione della commissione istruzione e servizi sociali. Il consigliere indipendente Alessandra Ascia, vicepresidente della commissione, ha esposto il contenuto. L’obiettivo è destinare il fondo restante, concesso al Comune per l’emergenza Covid, a copertura delle spese più urgenti dei nuclei familiari in difficoltà. Circa 240 mila euro (su un totale di oltre un milione di euro) sono già stati destinati ad un fondo per la Tari 2021 (con vincolo di regolarità contributiva per la Tari 2020).
La commissione, presieduta da Salvatore Scerra di Fratelli d’Italia, ha invece portato in aula una proposta che punta ad estendere l’uso delle somme restanti, anche per altre spese, non necessariamente legate alla sola Tari sui rifiuti. Una variazione che non ha convinto la maggioranza. L’indipendente Luigi Di Dio ha chiesto di mantenere, almeno per i fondi di quest’anno, la destinazione decisa dall’amministrazione comunale. Ha preannunciato un emendamento, firmato da quasi tutta la maggioranza. L’intesa non c’è stata e la commissione è andata per la propria strada. Alla fine, con i voti dell’opposizione, la mozione è passata. Undici sì e sette no (di maggioranza), oltre a due astenuti. Ancora una volta, tra assenze e una certa “libertà di coscienza”, i pro-Greco non hanno avuto i numeri giusti.