Gela. Un paziente ricoverata in Cardiologia è risultata positiva al tampone. Doveva essere trasferita a Pedara per accertamenti cardiologici. I sanitari dell’ospedale “Vittorio Emanuele”, diretto da Luciano Fiorella, sono stati costretti a rinviare il trasferimento, a data da destinarsi, e ordinarne il ricovero presso il locale centro covid-19.
Il nuovo caso rischia di fare scoppiare una emergenza contagio tra le corsie dell’ospedale di via Palazzi, dove solo l’altro ieri si erano registrati altri due positivi. In quella occasione il coronavirus aveva interessato due operatori sanitari, uno in forza sempre in Cardiologia e l’altro in Malattie infettive. L’indice accusatorio continua ad essere puntato sulla difficoltà a garantire percorsi dedicati a tutti i pazienti covid.
Si era parlato anche di un solo accessore utilizzato indistintamente. Sulla vicenda erano intervenute anche le organizzazioni sindacali che dopo un lungo braccio di ferro con la direzione strategica dell’Asp di Caltanissetta si erano rivolte al prefetto di Caltanissetta per chiedere lo spostamento del pronto soccorso di chi presenta sintomatologie legate all’emergenza della pandemia scoppiata nel 2019. Da allora, in verità, la gestione dell’ospedale ha dovuto fare i conti con vere e proprie emergenze di positivi tra pazienti, personale medico e paramedico che, sembrano essere sfociate in preoccupazioni tra chi opera nei reparti ospedalieri non classificati come centro covid, tra tutti: Ostetricia e ginecologia, Oncologia, Urologia, Dialisi, Ortopedia e Chirurgia. Preoccupazioni diffuse sono state avanzate da chi deve sottoporsi a tampone per accedere in ospedale. Si parla di mancanza di precise regole atte a garantire il distanziamento sociale e un servizio dedicato alle donne in dolce attesa e agli anziani costretti ad attendere in piedi nella rampa dei mezzi di soccorso.