Gela. Un vasto focolaio di brucellosi è stato scoperto, negli scorsi giorni, dagli operatori del servizio veterinario dell’Asp. Al centro dei controlli, è finito un allevamento in contrada Passo di Piazza.
Il sequestro è scattato, addirittura, per oltre duecentosessanta ovini, tutti di proprietà del titolare dell’area, un trentunenne. Adesso, è stato avviato l’iter che dovrebbe concludersi con l’abbattimento dei capi infetti. In ogni caso, si tratta di uno dei sequestri più ingenti organizzati negli ultimi mesi dagli operatori del servizio veterinario dell’Asp, diretto dal responsabile Luigi Farruggia.
La segnalazione degli operatori è stata inoltrata direttamente agli uffici del settore comunale ambiente. Non a caso, il dirigente Patrizia Zanone ha apposto la sua firma sugli atti necessari a confermare il sequestro di tutti i capi di bestiame.
L’intervento è stato effettuato nell’ambito di un più vasto ciclo di controlli che, periodicamente, riguarda gran parte degli allevamenti locali censiti. In questo modo, si cerca d’impedire l’inserimento sul mercato di bestiame infetto da brucellosi che, in ogni caso, pur non avendo gravi conseguenze sull’organismo umano, deve essere costantemente tenuta sotto osservazione.
Spetterà agli operatori del servizio veterinario ufficializzare l’eventuale eliminazione di qualsiasi rischio. Proprio il titolare dell’allevamento di contrada Passo di Piazza, intanto, è stato nominato custode di tutti i capi infetti: con l’obbligo d’impedirne l’eventuale circolazione all’esterno del perimetro posto sotto sequestro.
Da tempo, i controlli per evitare eventuali contagi da brucellosi si sono fatti più serrati. Il vero dilemma, comunque, riguarda gli ovili non censiti e, di conseguenza, realizzati abusivamente.