Gela. La crisi finanziaria dell’ente comunale, che affronterà la “fermata” forse decisiva con il piano di riequilibrio da sottoporre alla valutazione della Corte dei Conti, non assicura per nulla flessibilità nelle procedure più importanti, dai finanziamenti e fino ai cantieri in corso. L’amministrazione comunale, di fatto, è priva di una vera capacità di spesa. L’iter delle variazioni di bilancio non sempre ottiene il lasciapassare dei revisori dei conti. In settimana, dopo l’approvazione del rendiconto 2021 e dell’adesione al piano di riequilibrio, si è tenuto un nuovo tavolo tecnico, in presenza del dirigente finanziario Pino Erba, di quello ai lavori pubblici e all’unità speciale Pnrr Antonino Collura e degli stessi revisori. Si tenta di arrivare ad un punto di convergenza che principalmente garantisca i dossier già aperti, con in testa quello dei finanziamenti. Pare si voglia delineare un modus operandi che possa trovare riscontro anche da parte degli organi di controllo dell’ente. La burocrazia municipale ma anche l’amministrazione temono che l’impasse diventi strutturale, in attesa del piano di riequilibrio vero e proprio e delle conclusioni della Corte dei Conti, che però potrebbero essere rilasciate anche dopo diverso tempo. Ci sono i cantieri già avviati da concludere e quelli che attendono da tempo, come per l’iter della scuola “Solito”.
Anche i finanziamenti del Pnrr e degli altri programmi devono sottostare a valutazioni assai attente degli organi di controllo, assolutamente contrari a nuove forme di indebitamento. A questo, si aggiunge che la Regione deve ancora fare chiarezza sui progetti “messi in salvaguardia” e sul loro destino, anche nel lungo periodo. L’amministrazione comunale mira ad una maggiore celerità ma pare che questa esigenza non si sposi con le priorità legate all’emergenza finanziaria.
