Gela. Un vasto incendio, ben visibile anche all’esterno della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. Le fiamme, quattro anni fa, si alzarono lungo la linea di collegamento tra gli impianti Topping 1 e Coking 1. Per i pm della procura, il rogo avrebbe lambito anche l’area dei serbatoi, mettendo a rischio l’incolumità di operatori e lavoratori. A processo, per rispondere di quei fatti, ci sono manager e tecnici della multinazionale. Bernardo Casa, Michele Viglianisi, Massimo Lo Faso, Marcello Tarantino e Arturo Anania sono a giudizio, davanti al giudice Miriam D’Amore. In base alle accuse, le fiamme sarebbero state favorite da presunte inefficienze, interne alla fabbrica.
Intanto, però, uno dei difensori ha chiesto l’immediato proscioglimento di Bernardo Casa, che è stato anche amministratore delegato di raffineria. Quando scoppiò l’incendio non ricopriva più le funzioni indicate dai pm della procura e che lo avrebbero portato a processo. Una richiesta che il giudice valuterà, pronunciandosi alla prossima udienza. Nel dibattimento, sono parti civili l’associazione Amici della Terra, con l’avvocato Joseph Donegani, e il Comune, costituito con il legale Vittorio Giardino.