“Fi non ha problema di poltrone”, Di Dio: “Greco? Non è Mancuso che detta la linea”

 
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Luigi Di Dio spiega di non considerare il Pd "maggioranza"

Gela. “Non c’è nessun caso Forza Italia. Eravamo in aula e abbiamo sostenuto il rendiconto, così come continuiamo ad appoggiare il sindaco Lucio Greco”. Luigi Di Dio, capogruppo forzista all’assise civica, spegne sul nascere qualsiasi cattivo pensiero sulle strategie degli azzurri, che in giunta contano sull’assessore Nadia Gnoffo. “Il consigliere Carlo Romano – aggiunge Di Dio – ha lasciato l’aula prima della votazione, solo per un impegno professionale, che poi lo ha portato fuori città. Sapeva che c’erano tutte le condizioni per far passare l’atto, anche senza il suo voto. Non vedo perché dovremmo voltare le spalle al sindaco. L’eventuale terreno di sfida politica, peraltro, non può di certo essere un atto gestionale come il rendiconto, che andava comunque approvato”. Negli ultimi tempi, soprattutto sul toto-nomine in municipio, sembrano aver pesato le parole del deputato regionale Michele Mancuso, che ha fatto chiaramente capire di non apprezzare i nomi che sono circolati fino a quando il sindaco non ha scelto di congelare tutto. E’ un’amministrazione comunale a trazione forzista? “Il sindaco ha un suo metodo di scelta – dice invece Di Dio – e non credo che si faccia influenzare da Mancuso o da Giuseppe Arancio oppure da altri esponenti di partito. Per noi, non c’è nessun problema di poltrone. In tutte le coalizioni, ogni gruppo mira ad avere visibilità. L’assessorato? Se ci sarà l’allargamento, in base al criterio elettorale, dovrebbe toccare alla lista “Azzurri per Gela” costruita da Mancuso, che ha al suo interno più anime politiche, compresa la nostra. Non vedo nulla di anomalo”. Al momento, Greco ha scelto di evitare nuove fughe in avanti e ha messo il suo personale stop, in attesa probabilmente di tempi migliori.

I forzisti che guardano al deputato Michele Mancuso non faranno sgambetti, anche se da Palermo (o meglio da Bruxelles) guardano all’alleanza “arcobaleno” come un caso eccezionale, probabilmente destinato a non essere bissato. “A Gela è stato un unico caso sporadico – ha spiegato a LiveSicilia l’europarlamentare Giuseppe Milazzo – lì c’è stata una spaccatura interna a Forza Italia. In tutti gli altri posti siamo stati coerentemente col centrodestra. E nell’ufficio politico abbiamo ribadito questo. Noi ci sforziamo per salvaguardare l’unità”.

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