Gela. Dopo il matrimonio celebrato senza troppi segreti tra Matteo Renzi e Gianfranco Miccichè a Palermo, dove renziani ed azzurri vanno ormai verso l’intergruppo all’Ars e verso la creazione di liste uniche per le prossime Regionali, l’effetto fusione potrebbe sconvolgere anche gli equilibri a Palazzo di Città.
Anche il sindaco Lucio Greco, dopo un confronto con Michele Mancuso, si sarebbe lasciato ammaliare dalla possibilità di dare un colore partitico alla sua Giunta di Governo.
Il primo effetto potrebbe già essere con il rientro nel Greco Ter di Cristian Malluzzo, l’assessore in quota renziana che rumors sempre più insistenti davano ormai fuori dalla giunta.
Malluzzo sarebbe il terzo perno del nuovo asse politico che all’interno del governo cittadino manterrebbe l’azzurra Nadia Gnoffo e vedrebbe l’ingresso del secondo assessore forzista Angelo Cafà.
Il quadro del nuovo governo cittadino si completerebbe poi con il commercialista Dario Lisciandra e con il mantenimento delle posizioni di Ivan Liardi e Peppe Licata, tutti tasselli riconducibili comunque ad un possibile progetto di Grande Centro a traino Forza Italia Viva, per l’appunto.
Uno scenario che avrebbe un senso anche in chiave Regionali, con un Governo cittadino che potrebbe così supportare i candidati di un sempre più possibile listone unico dal nome evocativo di “Italia Viva-Sicilia futura azzurra” che vedrebbe dentro il candidato forzista uscente Michele Mancuso e il gelese Emanuele Maganuco, che da tempo ha aderito al progetto renziano.
Questo accordo di fatto, se andasse in porto, stroncherebbe sul nascere le ambizioni da deputato dell’attuale presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito che vedrebbe sfumare sul filo di lana la sua candidatura all’Ars tra le fila azzurre e che dunque potrebbe trovarsi di fronte ad un bivio: accettare il ridimensionamento o rompere con l’asse pro Greco.
Ma Sammito potrebbe essere solo l’ultimo dei problemi per il sindaco qualora si verificasse questo scenario. Di fronte ad un chiaro posizionamento del sindaco in chiave azzurro- renziana, a mollare tutto potrebbero essere proprio i civici di Una Buona Idea che dopo il finto azzeramento sembrerebbero già destinati a perdere l’importante delega alo Sviluppo Economico, dopo il gran lavoro fatto in questi mesi dal vice sindaco Terenziano Di Stefano su Agenda Urbana e Qualità dell’Abitare.
Uno smacco che già faticosamente il gruppo di Di Stefano sarebbe disposto ad ingoiare ma che diventerebbe ancor più difficile da digerire qualora venisse definitivamente abbandonato l’asset iniziale del Progetto Civico, rimasto praticamente ormai solo nell’album dei ricordi della campagna elettorale.
Perso con tutta probabilità l’Udc dunque, con il siluramento dell’agnello sacrificale Danilo Giordano sull’altare del riposizionamento, e con i civici ad un passo dall’addio il nuovo governo cittadino porterebbe in dote al sindaco 10 consiglieri comunali a fronte dei 13 attuali, trasformando la maggioranza bulgara di inizio mandato in una minoranza destinata ad andare sotto ad ogni votazione d’aula.
Eppure, dagli ultimi sviluppi, per il primo cittadino questo potrebbe essere un rischio accettabile considerato il fatto che la copertura che i partiti potrebbero fornirgli sui tavoli istituzionali palermitani e romani peserebbe maggiormente sul piatto della bilancia politica di un governo cittadino che ad oggi continua ad annaspare.
Anche in quest’ottica va analizzata la “vacanza Romana” di Lucio Greco che è volato verso la Capitale, ufficialmente per recuperare finanziamenti, lasciando tutto aperto. Secondo diversi Rumors il sindaco in questi giorni dovrebbe incontrare diversi esponenti politici di spicco di Forza Italia e dei Renziani.
Il D-Day per la nuova Giunta Rosazzurra potrebbe già essere venerdì sempre che, naturalmente come ci ha già abituato, il sindaco non cambi per l’ennesima volta idea. Ciò che sembra certo comunque è che la nuova compagine di Governo difficilmente spazzerà via i venti di crisi che sembrano destinati a soffiare su palazzo di città, per molto tempo ancora.