Gela. “Noi siamo già al dopo Greco”. I forzisti vanno dritti per la loro strada e confermano di guardare ad un progetto differente da quello dell’avvocato, con l’obiettivo di un centrodestra compatto. Il coordinatore Vincenzo Pepe non è per nulla sulla linea di galleggiamento dell’avvocato, che ieri ha contestato gli azzurri, troppo concentrati “solo sulla sfiducia”. Inoltre, esclude che il senatore Craxi, che ha incontrato il primo cittadino, abbia convinzioni diverse da quelle del resto del partito locale. “Questo non è il momento di fare polemiche, ma ciò non di meno una risposta da parte nostra al sindaco va data. Stefania Craxi è la senatrice del nostro collegio e per garbo istituzionale deve dare disponibilità all’amministrazione, sia se andiamo in dissesto sia nel caso contrario. Ciò che accadrà non dipende da lei. Ricordo al sindaco che noi abbiamo staccato la spina alla sua amministrazione, quando i consiglieri della stessa maggioranza attaccavano il nostro assessore Gnoffo sul regolamento del trasporto dei disabili – dice Pepe – invece di riunire la sua maggioranza ed evitare spettacoli indecenti, ha alimentato lo scontro. Noi fin dall’inizio chiedevamo incontri mensili con tutta la maggioranza per snocciolare i punti del programma elettorale portato avanti in campagna elettorale e invece di riunirci il sindaco si è posto come organo monocratico. Alcune decisioni le ha prese in autonomia, ad esempio su vari assessori nominati senza coinvolgere i partiti di maggioranza. Fino ad oggi nessun punto del suo programma elettorale è stato portato a termine. Aveva una maggioranza bulgara di diciassette consiglieri e ora ne ha otto. Questo in politica ha un significato notevole. Gli stessi dirigenti del Comune tendono ad andare via, chissà per quale motivo?”. Pepe individua troppi errori di strategia da parte di Greco. “Il sindaco stesso ha dichiarato che l’esperienza del progetto civico era conclusa, facendo irritare i civici della sua stessa maggioranza e facendoli uscire dalla giunta. Insomma, peggio di così non si può,
Considerata la grave crisi economica che la città sta attraversando, dovuta anche alla deindustrializzazione della raffineria – dice ancora Pepe – ci sarebbe voluto un sindaco capace di fare sinergia con i partiti, anziché sfasciarli. Per rispondere a qualche amico, un sindaco, oltre ad essere onesto, deve avere competenze politiche e amministrative, al nostro invece mancano”.
Gli azzurri stanno con il parlamentare Ars Michele Mancuso e ripropongono il progetto del centrodestra unito. “Il nostro deputato ha sempre ascoltato il nostro parere politico sull’amministrazione del Comune. A lui, se parliamo di convenienza, sarebbe convenuto rimanere in amministrazione. Non avrebbe perso consiglieri preziosi come Luigi Di Dio, che era il capogruppo. Noi oggi siamo già al dopo Greco. La città ha grandi potenzialità – conclude Pepe – considerata la situazione geografica potremmo diventare hub energetico, con Argo-Cassiopea e il Greenstream, per tutta l’Europa. Naturalmente, questi processi devono essere guidati da una politica all’altezza della situazione. Insieme a tutti gli altri partiti del centrodestra locale, che attualmente governano la Regione e sono al governo nazionale, siamo pronti a confrontarci per poter scegliere la migliore classe politica per il futuro della città”.
Mi chiedo: sarebbe stato lo stesso, se i partiti anziché di cercare una maggioranza numerica, avessero cercato una maggioranza programmatica? Cosa vogliono i partiti dai cittadini e con quale coraggio chiedono il voto visto che rappresentano loro stessi e solamente i loro interessi, che non hanno niente a che fare con gli interessi collettivi? Personalmente: assicuro alla classe politica, che le prossime elezioni mi adoperero affinché non si voti nessuno per il fatto che non ci sono persone capaci di portare il proprio contributo alla collettività.