Gela. Il cane lasciato libero dal padrone, in spiaggia, stava per scagliarsi contro un giovane, affetto da autismo. La madre (insegnante in una scuola della città) evitò il peggio ma nel tentativo di sfuggire anche lei ad una possibile aggressione, scivolò sbattendo contro alcuni scogli e riportando la frattura di una vertebra. Una vicenda che venne segnalata sia dalla donna che dal marito. Il padrone del cane, un riesino, è finito a processo con l’accusa di lesioni. Il giudice Marica Marino, a conclusione dell’istruttoria dibattimentale, ha deciso per la condanna a due mesi di reclusione, con pena sospesa. L’uomo, inoltre, dovrà risarcire i danni cagionati, da definire in sede civile. Si è concluso così il giudizio di primo grado. L’insegnante rimasta ferita, che fu costretta ad una lunga riabilitazione, si è costituita parte civile nel giudizio, assistita dall’avvocato Giovanna Cassarà. Il legale ha concluso chiedendo la condanna del padrone del cane, reo di non aver posto alcun controllo, con il rischio di un’aggressione al giovane affetto da autismo e proprio alla madre, che poi riportò comunque delle conseguenze.
La difesa dell’imputato, sostenuta dall’avvocato Carmelo Terranova, ha insistito sul fatto che non ci sia stata una precisa identificazione del padrone. E’ stato messo in dubbio che il riesino, quel giorno, si trovasse in spiaggia. La donna rimasta ferita, però, riuscì ad individuarlo dopo aver visionato alcune foto postate su un profilo facebook, così come ha raccontato nel corso dell’istruttoria dibattimentale. Ha confermato che quel giorno il cane era libero e aveva già puntato il figlio, che rischiò di essere aggredito. Anche il pm ha concluso per la condanna.