Gela. Una manifestazione per gridare no al fenomeno più indegno dei tempi moderni.
In concomitanza della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, stamane dinanzi l’ospedale Vittorio Emanuele ha preso forma un corteo che ha visto la speciale partecipazione di tutti gli studenti degli istituti superiori accompagnati dalle varie associazioni di volontariato e dai club services come la Fidapa, Inner Wheel Italia club e la neonata Donna & Diritto. Emozionanti le parole di chi avrebbe voluto esserci, come Angela Biundo,colpita appena un mese fa dal marito con una lunga serie di coltellate. Impossibilitata da un ulteriore ricovero, la donna ha comunque voluto destinare agli studenti una lettera , portatrice di coraggio e speranza alla mobilitazione.
Dunque, tutti insieme per denunciare gli abusi e i soprusi; per ricordare le vittime e per lanciare un forte segnale di sensibilizzazione e di educazione al rispetto di genere. La manifestazione si è trasformata in flash mob in Piazza Salandra e in uno spettacolo presso il Teatro Eschilo, alla presenza del sindaco e del professore Luciano Vullo, durante il quale sono stati interpretati da alcuni studenti due brani significativi: uno, tratto da “Casa di bambola” dello scrittore norvegese Henrik Ibsen e un altro, dal monologo dell’attrice Franca Rame, come poche a dare voce a quella classe operaia femminile che subì e subisce per anni l’imposizione di una società fortemente maschilista.
Alcune parole tratte da uno studentessa del liceo classico: “ Oggi pare che qualcosa stia cambiando, ne è un esempio la legge sullo stalking o quella recente sul femminicidio. Ma l’approvazione di leggi per arginare un fenomeno, non vuol dire, di certo, risolverlo e cancellarlo: è stato fatto ancora poco ma le vittime, di contro, sono troppe”.