Gela. Le bordate politiche sono arrivate soprattutto dagli alleati, nella maggioranza del sindaco Lucio Greco. Quanto sta accadendo a Palermo, ora con il voto della commissione bilancio dell’Ars che ha avallato il definanziamento degli oltre 140 milioni di euro della darsena commerciale, ha messo in forte discussione il rapporto tra l’area “critica” dell’alleanza e partiti come Forza Italia, che a Palermo hanno sostenuto il definanziamento dei fondi. Come se non bastasse, ieri l’ex deputato regionale Pino Federico ha parlato apertamente di gravi responsabilità dell’assessore regionale Marco Falcone e del deputato Michele Mancuso. Il coordinatore provinciale azzurro, che un anno fa ha accettato il patto politico con Greco, fa parte della commissione bilancio dell’Ars ed è schierato con il governo Musumeci. Davanti alle parole di Federico, attacca a sua volta. “Magari, Federico pensa che io non conti nulla alla Regione e onestamente non mi interessa molto – dice – però, sappia che il progetto del porto si farà. Forse, lui e altri brontosauri della politica del nostro territorio avrebbero voluto che il progetto si perdesse. Invece, non accadrà e l’inserimento nella prossima programmazione serve a questo. Carte alla mano, dimostreremo che il finanziamento non dovrà passare neanche dai vincoli di Bruxelles. Mantenerlo nell’attuale programmazione, avrebbe significato non poter rispettare il termine ultimo del 2022 per il collaudo. Sono costretto ad ammettere che Federico mente sapendo di mentire. Non sa neanche di cosa parla. I 50 milioni di euro ai quali si riferisce sono una sciocchezza. Se veramente aveva la capacità politica di fare quello che ha spiegato, perché non ha concretizzato quando è stato presidente della Provincia e deputato regionale? Ormai, è a fine corsa”. Gli ex “compagni” di partito, che si sono contesi il seggio alle regionali, poi andato a Mancuso, ormai parlano lingue diverse. “Anche sul “Patto per il Sud” – aggiunge – stiamo lavorando con serietà. I due progetti che ricadono sotto la competenza dell’assessorato alle infrastrutture, il lungomare e lo svincolo Manfria-Roccazzelle, una volta diventati esecutivi verranno finanziati in cinque giorni. I trentatre milioni di euro non sono stati tagliati, dato che già tre di quei progetti hanno copertura”. Mancuso sa che quanto accade a Palermo potrebbe avere un effetto quasi decisivo sulle sorti del partito in città e sul rapporto con la giunta Greco, che al momento non sembra in discussione.
“Al sindaco abbiamo sempre detto di assicurare piena condivisione con tutta la sua maggioranza – conclude – sapevamo che si trattava di un’alleanza arcobaleno, nella quale possono esserci posizioni diverse. Però, noi lavoriamo solo per la città, come dovrebbero fare quelli che ad appena un anno dalle amministrative sono invece già in campagna elettorale. L’uscita del Pd? Dalle ultime dichiarazioni che hanno rilasciato, mi viene da pensare che l’abbiano fatto proprio in un’ottica da campagna elettorale”. Anche l’iniziale asse Forza Italia-Pd, a supporto di Greco, che tanto ha fatto discutere solo un anno fa, oggi è praticamente trapassato remoto, almeno su un piano politico.