Federico fa il leader, “nessuna guerra nel centrodestra”: “La giunta? Chiusa a gestire potere”

 
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Gela. La “faida” interna non c’è e il centrodestra ha i numeri giusti, dopo aver definitivamente chiuso il discorso con la giunta del sindaco Domenico Messinese. Parola di Pino Federico, che anche alle scorse regionali si è dimostrato macchina da voti, capace di portare il gruppone di centrodestra a vincere la competizione a livello locale, con Forza Italia che ha fatto la parte del leone. “Le critiche a DiventeràBellissima? Sono superate – spiega – riguardavano, chiaramente, solo la strategia adottata in merito alla vicenda della mozione di sfiducia. Non l’abbiamo condivisa e ci è sembrato giusto farlo rilevare. Non c’è nessuna guerra interna al centrodestra. La questione è superata. Bisogna già guardare alle prossime scadenze elettorali e al destino di questa città. Abbiamo i numeri giusti”. Federico, pur senza Ars (almeno per ora), sembra l’unico esponente d’area ad avere in tasca i gradi di leader. “La leadership? Non è una questione di simpatia – dice ancora – va valutata in base ai numeri. Mi pare che anche alle regionali, il mio risultato sia stato il migliore in assoluto e Forza Italia l’abbiamo portata ad una percentuale tra le più alte registrate sull’intera isola. Alla fine, è la gente a decidere, sono gli elettori che assegnano il risultato finale”. Federico, quindi, non si sente affatto in discussione e appare intenzionato a mantenere il “primato” nel centrodestra locale, senza più pensare ad accordi con la giunta del sindaco Domenico Messinese.

Federico-Mancuso. “Non siamo stati noi a chiudere all’amministrazione comunale – continua – le nostre proposte per la città le abbiamo avanzate. Sono stati loro ad arroccarsi. Si sono chiusi nel palazzo a gestire potere, con nomine e incarichi. Devo dire che, da questo punto di vista, sanno farlo meglio dei vecchio politicanti”. Quindi, niente dialogo con Messinese e la sua giunta ter. Federico, in attesa di capire se dal partito possano arrivare “premi fedeltà”, non solo cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche di coalizione ma non fa la “guerra” neanche al rivale Michele Mancuso, che tra le fila forziste è riuscito a prendersi il posto all’Ars. “La campagna elettorale è finita da tempo – conclude – con Mancuso c’è un dialogo costante, sarebbe strano il contrario. Mi pare normale che i rapporti si debbano mantenere con chi rappresenta questo territorio all’Assemblea regionale siciliana. Insieme, siamo riusciti a garantire la vittoria elettorale a Forza Italia e adesso dobbiamo assicurare il bene di questo territorio”.

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