"Fatto più di quello che prevedevo, ora strade e scuole", Di Stefano: "Centrodestra? "PeR" voleva farlo vincere"
"La nostra città ha sempre fatto affidamento sulle proprie forze, però tutti devono sapere che dalla nostra città e dalla nostra costa passano il gas che arriva dalla Libia e quello di giacimenti come “Argo-Cassiopea”. Siamo un'area strategica", dice
Gela. Il saldo di fine anno, amministrativo ma anche politico, “è più che favorevole”. Il sindaco Terenziano Di Stefano, che questa mattina attende gli ultimi riscontri dall'aula consiliare, nonostante il caso del capogruppo del Pd Gaetano Orlando rimanga aperto, conferma la sua piena soddisfazione per quanto fatto. “Siamo riusciti ad approvare atti molto importanti, anche in numero maggiore rispetto a ciò che ipotizzavo – spiega – sono sicuramente soddisfatto del lavoro fatto. Il 2026? Per la città, significa anzitutto musei che dovranno essere aperti e pienamente fruibili. La Regione deve essere consapevole che non possiamo permetterci un'altra estate senza i musei. E' da escludere. Leggo di potenziali cambi nel governo regionale ma spero che chi arriverà possa finalizzare, senza lungaggini. Fino adesso, abbiamo sempre mantenuto un rapporto di dialogo ma la città merita i suoi musei. C'è bisogno assoluto, inoltre, di chiudere finalmente l'annosa questione del porto rifugio. Si deve arrivare ai lavori. Per quanto ci riguarda, il nuovo anno dovrà essere occupato da altre priorità fondamentali, a partire dagli interventi su strade e scuole. Sarà un'ossessione per tutti. Sappiamo che servono lavori e con i primi fondi a disposizione inizieremo a procedere con gli interventi. Attendevamo un finanziamento importante per il PalaCossiga che purtroppo non arriverà e quindi cercheremo altre soluzioni”. Il sindaco, pure a fine anno, conferma in pieno la squadra di governo della città, senza farsi trascinare da altri ragionamenti. Il lavoro fatto, che ha condotto al bilancio approvato, è il punto di partenza per il nuovo anno, quando dovrebbero aprirsi capitoli per risorse finanziarie che fino a oggi non ci sono mai stati, causa dissesto. “Questa città ha sempre fatto affidamento solo su proprie risorse – dice ancora Di Stefano – nessuno ci ha mai regalato nulla. Abbiamo una quota di finanziamenti elevata, tutta legata alla progettazione condotta negli anni”. Sui cantieri in essere, l'amministrazione ha sempre puntato, per non rendere inefficaci i fondi ottenuti con i piani del Pnrr e con altri stanziamenti. Di Stefano e i suoi alleati sembrano ben consci che la concentrazione di finanziamenti va a favore di amministrazioni della stessa area dei governi di centrodestra, regionale e nazionale. Quella del primo cittadino, comunque, non è una resa. “Sembrava che la manovra nazionale non dovesse prevedere interventi direttamente rivolti ai singoli territori. Invece, leggiamo di una manovra blindata, con stanziamenti direttamente a territori amministrati dal centrodestra. Questo non mi preoccupa, perché la nostra città ha sempre fatto affidamento sulle proprie forze, però tutti devono sapere che dalla nostra città e dalla nostra costa passano il gas che arriva dalla Libia e quello di giacimenti come “Argo-Cassiopea”. Siamo un'area strategica – sottolinea - e potremmo diventarlo, ancora di più, nelle dinamiche del piano Mattei”. Di Stefano, domenica, è intervenuto alla convention di Fratelli d'Italia, tenutasi in città. Una partecipazione che ha generato la levata di scudi del segretario regionale di “PeR” Miguel Donegani, che ancora una volta ha contestato l'assenza di un baricentro politico nettamente progressista. “Ho partecipato perché invitato e soprattutto per portare le istanze di questo territorio, in presenza di parlamentari europei, nazionali e regionali – continua – opere infrastrutturali delle quali si parla da anni e addirittura da decenni, come nel caso del completamento della Gela-Siracusa, come possono essere prospettate se non c'è un dialogo istituzionale? Lo stesso vale per il nuovo ospedale. Noi siamo sempre pronti a confrontarci, per il territorio. Personalmente, non ho altre velleità e continuerò a rispondere a tutti gli inviti”. Se la nota è ancor più politica, la posizione del sindaco non muta. “Non capisco certe critiche – aggiunge – sono stato definito uomo di centrodestra? Non devo smentire nulla. Sono i fatti che parlano. Sono un sindaco civico che guida una giunta di centrosinistra. Invece, vorrei capire come mai forze che si definiscono progressiste, come “PeR”, non dicono nulla davanti a una manovra che non dà alcuna risorsa a questo territorio. Inoltre, i miei alleati ci sono sempre stati, fin dal primo momento della campagna elettorale. A differenza di “PeR”, che mi risulta abbia orientato il voto, al ballottaggio, per il candidato di centrodestra, così da avere la rappresentanza consiliare. La nostra alleanza ha sempre seguito un percorso di coerenza, senza innesti in corso d'opera e senza snaturarsi”.
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