Gela. I commercianti fanno la cresta sulle buste paga dei commessi. I lavoratori sarebbero costretti ad applicare sconti fino a trecento euro mensili rispetto all’importo indicato sulle retribuzioni pattuite.
“Abbiamo motivo di credere che alcuni commercianti non rispettino le direttive imposte dal contratto di lavoro – accusa Francesco Di Paola, segretario provinciale Uil Temp – Alcuni commessi hanno denunciato di essere stati costretti a sottoscrivere retribuzioni che ricevevano solo parzialmente. Qualcuno si spingerebbe oltre, imponendo prestazioni lavorative anche di dieci ore al giorno a dipendenti regolarizzato con contratto part-time. Abbiamo deciso di fare chiarezza su questo fenomeno – prosegue Di Paola – siamo pronti anche a ricorrere alle vie legali”.
Secondo le accuse lanciate dall’esponente della Uil Temp “il fenomeno interesserebbe sia gli esercenti delle zone periferiche che del centro storico”.
“Una donna assunta con contratto part-time – prosegue Di Paola – è stata licenziata perché costretta a lavorare tutta la giornata senza per questo essere retribuita e a firmare buste paga fantasiose dietro continue minacce. Durante la trattativa di licenziamento l’esercente avrebbe negato anche le somme relative al trattamento di fine lavoro (Tfr). Una vera odissea che colpisce il settore del commercio terziario, già duramente denunciata dalla Filcams Cgil e Fisascat Cisl.
“Abbiamo avviato un percorso di trasparenza – conclude Francesco Di Paola – per individuare e denunciare i commercianti che non rispettano i diritti dei lavoratori e le direttive imposti dal contratto collettivo nazionale del lavoro”.