Gela. A distanza di una settimana dall’ondata di maltempo la città è stretta ancora nella morsa dei disagi.
Strade danneggiate e sporche di fanghiglia, marciapiedi allagati, interventi straordinari fermi ancora al palo. Secondo l’assessore ai Lavori Pubblici, Nuccio Di Paola, “la macchina organizzativa del Comune si è mossa tempestivamente – assicura – eliminando le criticità causate dalla bomba d’acqua che si è abbattuta sulla città mercoledì scorso. Abbiamo puntato tutte le nostre risorse sul lungomare Federico II di Svevia, interessato da smottamenti e allagamenti. L’importante arteria cittadina è stata riaperta al transito dopo un giorno di lavoro intenso, come del resto è avvenuto per la bretella di via Borsellino. Abbiamo incaricato un’impresa che si era aggiudicata un appalto sui servizi con la precedente amministrazione comunale. Hanno eliminato la fanghiglia dalla sede stradale del lungomare e presto faranno lo stesso nelle altre strade della città che hanno subito danneggiamenti”.
I problemi hanno interessato anche il cimitero di Farello dove il piazzale è stato ripulito grazie all’intervento dei gestori dei venditori di fiori che hanno eliminato il fango.
L’amministrazione comunale avrebbe incaricato anche la società Tekra che con un intervento straordinario, non incluso nel capitolato del servizio di raccolta dei rifiuti, ha provveduto a spazzare alcune strade e garantire il servizio di pulizia della spiaggia. La ruspa del Comune, ribattezzata dall’allora sindaco Rosario Crocetta “della legalità” è tornata a marcire nell’autoparco.
Il sindaco Domenico Messinese a seguito del maltempo aveva chiesto lo stato di calamità naturale a seguito dei danni causati dall’ondata di maltempo. Sulla città, nell’arco di poche ore sono caduti circa 93 millimetri di pioggia. La media annuale, solitamente, è di 300 millimetri.