Gela. “Vengo da te e mi prendo i tuoi figli”. Le minacce rivolte ad un’assistente sociale, dipendente del Comune, sono costate il processo all’operaio Calogero D. “Voleva vedere i suoi figli”. L’uomo, in base alle accuse, si sarebbe recato negli ex uffici di via Marsala, allora sede del settore servizi sociali del Comune, per chiedere spiegazioni circa l’allontanamento dei suoi figli. “C’erano provvedimenti dei giudici – ha spiegato in aula l’assistente sociale – che prevedevano l’immediato allontanamento dei figli minori dall’abitazione di famiglia. Ricordo di essere stata pesantemente minacciata. Disse proprio che se non avesse avuto la possibilità di rivedere i figli, avrebbe preso i miei”. L’assistente sociale minacciata, chiamata a testimoniare davanti al giudice Tiziana Landoni, ha comunque deciso di rimettere la querela sporta ai danni dell’uomo. “Dopo quell’episodio – ha precisato – non ho più avuto altri problemi né sono stata minacciata”. Il procedimento penale nei confronti dell’operaio, però, prosegue nonostante il ritiro della querela.