Gela. Avrebbero falsificato i registri degli istituti scolastici
paritari “Leonardo Da Vinci”, da anni attivo in città, e “Luigi Pirandello” di Canicattì, nel tentativo di garantirsi comunque l’accreditamento e alcuni finanziamenti.
I presunti dati falsati. Dopo l’indagine condotta dai militari della guardia di finanza, arriva il rinvio a giudizio per responsabili e funzionari dei due istituti. A processo, il prossimo maggio, con l’accusa di falsità materiale andranno Nunzio Cavallo, Gaetano Canì, Floriana Sapia, Anna Lisa Scicolone, Margarita Firrigno, Giuseppina Tascone, Maria Ferraro e il collaboratore di giustizia Carmelo Barbieri. Proprio Barbieri, per gli inquirenti, sarebbe stato l’amministratore di fatto del “Leonardo Da Vinci”, prima di essere arrestato al termine di inchieste antimafia, per poi scegliere di collaborare con i magistrati. Il pm Mario Calabrese, davanti al giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore, ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati.
I difensori, però, hanno contestato l’intero apparato accusatorio, sottolineando come il numero di iscritti ai corsi non avrebbe inciso sull’accreditamento. Inoltre, gli istituti scolastici non avrebbero avuto comunque la possibilità di ottenere finanziamenti. Quindi, i presunti falsi contestati a tutti gli imputati non avrebbero garantito alcun vantaggio alle società che controllavano i due istituti paritari. Il gup, però, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Joseph Donegani, Vittorio Giardino, Giovanna Cassarà, Diego Giarratana, Walter Tesauro, Raffaele Barra e Civita Di Russo.