Gela. “L’avvocato Ferrara intervenne per cercare di risolvere una questione legale relativa alla quota dell’immobile, di proprietà di Salvatore Rinzivillo”. Ieri, davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, è stato sentito, come testimone, il titolare di un’attività di vendita di prodotti ittici. Acquistò le quote di un immobile, nella zona di piazza Mattei, possedute dalla famiglia Rinzivillo. “Svolgo l’attività in quell’immobile – ha detto – si pose un problema per la quota riferita a Salvatore Rinzivillo, mi pare fosse gravata da ipoteche. Ho provveduto ad acquistare tutte le altre quote. L’avvocato Ferrara lo conobbi proprio perché era legale di Rinzivillo”. L’esercente è stato chiamato a testimoniare dalla difesa di Ferrara, imputato insieme ad Emanuele Zuppardo (difeso dall’avvocato Roberto Afeltra), nel dibattimento scaturito dall’indagine antimafia “Exitus”. Per i pm della Dda di Caltanissetta, in aula con il pubblico ministero Davide Spina, il legale sarebbe stato il referente diretto del boss Rinzivillo, anche dopo l’arresto del sessantenne, che fu coinvolto nell’indagine “Extra fines”.
La difesa di Ferrara, sostenuta dall’avvocato Giacomo Ventura, ha portato in aula, sempre come testimone, anche un parente di Ferrara. Testimonianze volte a ribadire che il rapporto tra Ferrara e Rinzivillo sarebbe stato solo di tipo professionale, visto che il legale assisteva quello che gli inquirenti ritengono essere il nuovo capo della famiglia di mafia.