Ex Isaf, Regione rilascia provvedimento autorizzatorio per piattaforma destinata a rifiuti speciali

 
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Gela. Gli ultimi rilievi tecnici sono stati condotti dal dipartimento dell’ambiente regionale. Gli uffici palermitani hanno concluso l’iter per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico del progetto di quella che viene definita nelle carte “piattaforma polifunzionale per il trattamento di rifiuti speciali liquidi e fangosi”. Si innesta nel processo di decommissioning dell’ex Isaf, nel sito di Eni. La conferenza di servizi è stata chiusa, con esito favorevole e con tutti i provvedimenti rilasciati dagli organi competenti. La stessa verifica della commissione tecnica specialistica viene ripresa tra gli atti. La procedura per arrivare alle autorizzazioni è partita circa tre anni fa e nel frattempo c’è stato il subentro di Eni Rewind che ha acquisito il sistema dalla società Nico che aveva attivato il procedimento. Il progetto, si ritenne, non andava sottoposto a valutazione di impatto ambientale e ci fu parere favorevole per la procedura Vinca. L’intervento progettato riguarda un sistema già in funzione, nel sito Eni, con un modulo presente all’isola 9. Venne rilasciato parere favorevole dalla commissione tecnica specialistica. Verrà così innestato un secondo modulo. “L’obiettivo del progetto è lo svuotamento del decantatore 925 S08 e del parco serbatoi annesso all’impianto, in disuso, per la produzione di acido fosforico di proprietà di Isaf Spa in liquidazione, presso l’isola 9 dello stabilimento della Raffineria, ed il successivo trattamento di neutralizzazione, inertizzazione e stabilizzazione dei residui giacenti nel decantatore e nei serbatoi adesso connessi”, riportava la documentazione allora sottoposta all’attenzione del dipartimento ambiente. Le verifiche, portate avanti dagli uffici, hanno permesso di dare l’assenso al provvedimento autorizzatorio unico. La “sezione A” del sistema verrà integrata da una “sezione B”.

Servirà “ad aumentare le capacità delle attività di bonifica in corso nel sito industriale e ad avere quella flessibilità tecnologica ed impiantistica, oggi più limitata”, era indicato nella documentazione tecnica. Il dipartimento ambiente della Regione, lo scorso anno, evidenziò che il progetto non è in contrasto “con le attività di bonifica del Sin”. Gli uffici del dipartimento acqua e rifiuti avevano già dato l’ok all’autorizzazione per la “realizzazione e l’esercizio”, sulla scorta dei documenti predisposti dall’azienda e dei pareri emessi dagli enti competenti.

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