Gela. Sul tavolo, in totale, ci sono circa trenta milioni di euro, lo scorso anno autorizzati con provvedimenti ministeriali. Anche la Regione segue le procedure per la messa in sicurezza di due ex discariche industriali, Cipolla e Marabusca. Nell’estate dello scorso anno, almeno per Cipolla, proprio gli uffici regionali disposero un termine di sei mesi per la progettazione degli interventi, che è a carico del Comune, come soggetto attuatore. Quella previsione venne successivamente ritenuta non perentoria, con più flessibilità. A Palazzo di Città, però, bisognerà accelerare per evitare conseguenze, soprattutto sul fronte di possibili tagli ai fondi. Gli interventi in aree fortemente contaminate sono attesi da decenni e anche in sede ministeriale le procedure preliminari sono state molto lunghe e condotte spesso a rilento. Il consigliere comunale Virginia Farruggia, negli scorsi mesi, aveva già presentato un’interrogazione sul tema, per verificare lo stato dei procedimenti. Ne presenterà una seconda, rivolta al settore ambiente e all’assessore Cristian Malluzzo. Da qualche giorno, negli stessi uffici, ha preso servizio il neo dirigente, l’ingegnere Fabio Filippino. L’assessore e il dirigente stanno valutando anche il capitolo delle aree da bonificare, con i fondi ministeriali. Uno dei nodi principali è sicuramente la progettazione, come era già emerso lo scorso anno.
A Palazzo di Città, con un personale ridotto ai minimi, sembra molto difficile arrivare all’obiettivo, attraverso dipendenti interni, anche perché si tratta di un’attività comunque molto complessa. La soluzione che emerse era di affidarsi a società o professionisti esterni, si tentò anche un approccio con Eni. La vicenda tornerà ancora in consiglio comunale, in attesa di verificare quali sviluppi potranno esserci.