Gela. Avrebbe subito minacce e intimidazioni, sfociate in presunte estorsioni, all’interno dei cantieri di un complesso edilizio realizzato nella zona di via Butera. Dopo la condanna in primo grado dell’ex consigliere comunale
di Forza Italia Francesco Muncivì, ritenuto responsabile di quelle pressioni, l’imprenditore Natale Susino ha scelto di rivolgersi al fondo per le vittime di mafia.
Proprio il suo legale di fiducia, l’avvocato Joseph Donegani, ha deciso di percorrere questa via nel tentativo di ottenere una parte della provvisionale riconosciuta all’imprenditore dal collegio presieduto dal giudice Paolo Fiore a conclusione del dibattimento di primo grado. Susino, insieme ad altri colleghi, si costituì parte civile. Muncivì, lo scorso luglio, venne condannato a dieci anni di reclusione e, appunto, al pagamento di una provvisionale in favore dell’azienda gestita dall’imprenditore e della Rudeve, riconosciute vittime della condotta portata avanti dall’imputato che, stando ai magistrati della Dda di Caltanissetta, avrebbe gestito l’intero sistema degli appalti all’interno dei cantieri finiti al centro dell’attenzione investigativa.
L’imprenditore, tramite il suo legale, ha già inoltrato una richiesta direttamente ai funzionari della prefettura di Caltanissetta. Spetterà al commissario che gestisce il fondo di rotazione in favore delle vittime di mafia valutare l’intera istanza.