Estorsioni nei cantieri, 10 anni all’ex consigliere Muncivì: assolti i Giorrannello

 
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Gela. Dieci anni di reclusione, una multa da seimila euro, due anni di libertà vigilata e una provvisionale che spetterà all’imprenditore Natale Susino e al gruppo Rudeve, rispettivamente, da 150 e 93 mila euro. E’ il verdetto pronunciato nei confronti dell’ex consigliere comunale in quota Forza Italia Francesco Muncivì.

Il collegio giudicante presieduto dal magistrato Paolo Fiore, affiancato dai colleghi Manuela Matta e Vincenzo Di Blasi, lo ha ritenuto colpevole di una serie di presunte estorsioni messe a segno ai danni di diversi imprenditori impegnati nei cantieri di un complesso residenziale in contrada Catania-Casciana. Stando all’accusa, Muncivì avrebbe imposto alle aziende appaltatrici pagamenti corrispondenti ad almeno il due percento degli importi complessivi.
I suoi legali di fiducia, gli avvocati Flavio Sinatra e Antonio Gagliano, però, sono riusciti a non far scattare l’aggravante relativa all’associazione mafiosa come confermato dal dispositivo letto in aula dal giudice Fiore. Assolti, invece, gli altri due imputati, i fratelli Silvio e Giuseppe Giorrannello. Erano ritenuti vicini alla famiglia mafiosa degli Emmanuello per conto della quale avrebbero gestito quegli stessi cantieri.
I magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta avevano chiesto sedici anni di reclusione per Muncivì, cinque per Silvio Giorrannello, tre anni e quattro mesi per Giuseppe. La linea difensiva imbastita dai loro legali, gli avvocati Antonio Impellizzeri e Franca Auteri, è riuscita a convincere il collegio.
“Sono due imprenditori – hanno spiegato – vittime del sistema organizzato da Muncivì. Per lavorare dovevano sottostarvi. Diversi collaboratori di giustizia li hanno descritti come imprenditori estorti”. I titolari delle aziende appaltatrici che, per primi, indicarono un meccanismo tutt’altro che chiaro nel sistema di gestione dei pagamenti e delle forniture nei cantieri di contrada Catania-Casciana si sono costituiti parte civile con gli avvocati Joseph Donegani, Fabio Fargetta e Nicoletta Cauchi ed avranno diritto ad un risarcimento da definire in sede civile.
I difensori di Francesco Muncivì, invece, hanno cercato di dimostrare come il loro assistito avesse dovuto accettare le presunte imposizioni dei fratelli Giorrannello. Subito dopo la lettura del dispositivo in aula, i due imprenditori sono scoppiati in lacrime.

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