“Espulso dal M5S perché in odor di mafia”, Liguori-Messinese: gli atti ai pm di Roma

 
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Gela. Il giudice del tribunale Ersilia Guzzetta si è dichiarata territorialmente incompetente. Così, gli atti passano ai pm della procura di Roma. Il giornalista Mediaset Paolo Liguori è accusato di diffamazione ai danni del sindaco Domenico Messinese. Liguori, due anni fa, nel corso di Linea Notte, approfondimento giornalistico del Tg3, spiegò il divorzio tra il primo cittadino e i grillini, con presunte vicinanze ad ambienti criminali. “Espulso dal Movimento cinque stelle perché in odor di mafia”, spiegò. Ricostruzione, in realtà, priva di fondamento, dato che i grillini presero le distanze dal sindaco e dalla sua giunta per divergenze politiche, senza tirare in ballo presunti rapporti pericolosi. Il sindaco ex grillino ha sporto denuncia e Liguori è finito a processo. Prima dell’apertura del dibattimento, però, la difesa del giornalista ha subito eccepito l’incompetenza territoriale del tribunale di Gela. Liguori, in quell’occasione, era in collegamento video dagli studi Rai di Milano, mentre la striscia giornalistica del Tg3 va in onda dagli studi romani. Quindi, la competenza, stando ai difensori, è dei giudici milanesi o di quelli della Capitale. Il giudice Guzzetta, accogliendo l’eccezione preliminare, ha deciso che la vicenda dovrà essere decisa dai colleghi romani. Il sindaco, per il tramite dell’avvocato Filippo Incarbone, ha scelto di costituirsi parte civile. Il legale ha sostenuto che il giudizio fosse trattato dal tribunale locale. Il giudice, però, ha deciso di trasmettere gli atti a Roma.

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