Esproprio Roccazzelle, “Comune paghi gli ex proprietari”: atti alla Corte dei Conti

 
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Gela. E’ uno dei tanti espropri del passato che ancora oggi pesano enormemente sulle casse del municipio. Questa volta, però, i giudici del Tar Palermo non si sono limitati a dare ragione ai proprietari espropriati di un’area di ventimila metri quadrati, a Roccazzelle, ma hanno anche disposto la trasmissione degli atti alla procura della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti. I magistrati amministrativi non escludono che possano esserci gli estremi del danno erariale. Il ricorso è stato avanzato dagli ex proprietari dell’area, espropriata per la realizzazione di venti abitazioni da parte di una cooperativa, perché da due anni attendono che il municipio paghi le indennità stabilite dalla Corte d’appello di Caltanissetta e che ammontano, in totale, ad oltre 700 mila euro. Nonostante la sentenza definitiva, Palazzo di Città ha versato solo una minima parte, mentre gli ex proprietari attendono di avere non solo quanto stabilito per le indennità, ma anche gli interessi per il tempo trascorso. Il Comune, che ha seguito il giudizio civile, non si è neanche costituito in quello amministrativo e il Tar, dando ragione ai ricorrenti, ha già disposto la nomina di un commissario ad acta (nel caso di specie il prefetto di Caltanissetta), che dovrà dare esecuzione a quanto disposto qualora non lo facessero direttamente i funzionari del municipio, ai quali è stato assegnato un termine di sessanta giorni.

In base a quello che scrivono i giudici del Tar, il mancato pagamento delle somme da parte del Comune “non appare giustificato da particolari difficoltà, trattandosi del pagamento di una somma di denaro, e che la proposizione del presente giudizio sortisce l’effetto di maggiorare il complessivo esborso a carico del Comune a titolo di spese processuali”. Il municipio rischia di andare incontro all’accertamento di un danno erariale, già per il solo fatto di non aver pagato nei termini, facendo scattare un altro giudizio, con l’obbligo di rifondere non solo la somma, maggiorata dagli interessi, ma anche tutte le spese del procedimento. Toccherà alla Corte dei Conti verificare i “possibili profili di danno erariale causato, direttamente o indirettamente, da personale del Comune di Gela”, proprio per i ritardi accertati dal Tar.

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