Gela. Il nuovo palazzo di giustizia non è stato inaugurato perché il terreno su cui sorge è di proprietà della famiglia Calafiore. Il Comune che ha espropriato illegittimamente l’area dovrà restituire ai legittimi proprietari il tribunale e pagare di danni.
Secondo uno dei proprietari, Elio Calafiore, “il presidente del tribunale, e tutti i legali stanno esercitando le loro funzioni dentro un tribunale abusivo”.
“Non lo affermo io – precisa Calafiore – bensì sette sentenze del Tar e quella dello scorso 2 gennaio del Cga, passata in giudicato il 2 luglio, di cui ci accingiamo a chiedere l’ottemperanza con conseguente restituzione del bene, sfratto e pagamento dei danni”.
I fratelli Calafiore, che avevano cercato di opporsi con tutte le loro forze all’avanzata delle ruspe e la successiva acquisizione dell’area con la scesa in campo dell’allora sindaco Rosario Crocetta e del suo vice, Elisa Nuara, oggi chiedono di mantenere lo stesso clamore sulla vicenda. Le ruspe demolirono nella notte un caseggiato che ospitava un ingrosso di ortofrutta, forzandone anche la saracinesca.
Dopo la sentenza, i Calafiore hanno deciso di inviare una una lettera anche al presidente del Tribunale, Alberto Leone, comunicandogli che “il Comune vi sta ospitando in locali che non sono suoi. Una parte degli stessi è stata pure affittata a terzi per trarne profitto: mi riferisco al bar e al servizio poste.
Basta una semplice verifica al Catasto per costatare che a tutt’oggi la proprietà è intestata alla famiglia Calafiore e non potrebbe essere diversamente, dato che il Comune non ha nessun titolo di proprietà da esibire”.
A seguito della sentenza la famiglia Calafiore aveva ottenuto un’area del parcheggio attiguo al tribunale che risulta recintata e inaccessibile.