Esplosione impianto Ecotec, il ministero vuole costituirsi: scontro tra azienda e Eni

 
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Gela. E’ ancora scontro tra legali della raffineria Eni di contrada Piana del Signore e
avvocati dell’azienda Ecotec, nell’ambito del processo che si celebra a carico di otto imputati.

Dibattimento scaturito dall’esplosione, risalente al maggio di quattro anni fa, dell’impianto per il trattamento delle acque sodiche, realizzato da Ecotec all’interno della fabbrica Eni. Al centro del contendere, la richiesta, formulata dall’avvocato Giuseppe Cammalleri per conto di Ecotec, di costituirsi parte civile nel procedimento. “Una richiesta intempestiva e contraria ai parametri dettati dalla disciplina in materia”.
Questa la risposta arrivata dai legali di Mario Marrone, Battista Grosso, Giuseppe Ricci e Aurelio Faraci, tutti ex responsabili e operatori Eni, davanti alla richiesta giunta dall’avvocato Cammalleri. I termini, stando alla loro posizione, sarebbero abbondantemente scaduti. Posizione diametralmente opposta rispetto a quella del legale Ecotec che, allo stesso tempo, assiste altri quattro imputati, ovvero Aldo Imerito, Giovanni Pace, Massimo Pisu e Giovanni Iacono.
Intanto, proprio raffineria di Gela spa, per il tramite dell’avvocato Attilio Floresta, ha preannunciato la costituzione di parte civile. In base alle valutazioni espresse in aula, insomma, sia l’azienda Eni che la Ecotec avrebbero subito gravi danni dall’esplosione dell’impianto per il trattamento delle acque sodiche, talmente potente da mettere a rischio l’incolumità di operatori presenti in altre zone della fabbrica.
“L’esplosione – ha precisato in aula davanti al giudice Chiara Raffiotta l’avvocato Giuseppe La Spina – ha provocato l’emissione in atmosfera di sostanze pericolose”.
Per questa ragione, nell’interesse del ministero dell’ambiente, l’avvocato ha ribadito la volontà di costituirsi parte civile. Adesso, davanti alle richieste che arrivano, contemporaneamente, da raffineria, Ecotec e ministero dell’ambiente, il giudice Raffiotta dovrebbe sciogliere la propria riserva all’inizio della prossima udienza fissata per il 3 marzo. Solo in quel momento si capirà quale richiesta di costituzione di parte civile verrà effettivamente accolta. Sia il comune che la provincia fanno già parte del dibattimento, a loro volta come parti civili con gli avvocati Salvo Macrì e Laura Caci.

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