Gela. Il giudizio vero e proprio dovrebbe partire a fine febbraio. La scorsa settimana si è però posta la necessità tecnica di sanare una delle posizioni coinvolte, quella della società Sicilpetroli. Il gup del tribunale ha disposto un nuovo rinvio a giudizio, sulla base di una precedente eccezione difensiva. Era stato fatto osservare che nel primo decreto che disponeva il processo mancava proprio il riferimento alla società. Le accuse sono quelle concentrate nella vicenda dell’esplosione che si verificò tra le bancarelle del mercato rionale di via Madonna del Rosario. Furono due le vittime, Tiziana Nicastro e Giuseppa Scilio, morte per le gravi ferite riportate. Si registrarono inoltre diversi feriti. Ne risponderanno sia la società sia l’esercente Claudio Catanese. Il commerciante gestiva la rivendita ambulante dalla quale partì l’esplosione. Secondo la procura, ci furono gravi responsabilità dell’imputato e della società. Per gli inquirenti, l’esplosione sarebbe stata generata dal sistema della cucina, vicino al quale c’erano almeno quattro bombole e una tanica di gasolio. Sicilpetroli è a giudizio rispetto alle bombole gpl ricaricate nonostante per la procura fossero non conformi. Tra le accuse, omicidio colposo, incendio, lesioni colpose e una lunga serie di violazioni amministrative.
Sarebbe stato il cedimento meccanico di una delle bombole collocate nella rivendita mobile a generare la fuoriuscita e l’esplosione, con le fiamme che si propagarono in pochi istanti. L’ambulante è difeso dagli avvocati Salvatore Pennica e Alfonso Neri. La società, invece, dal legale Gerlando Virone. Le famiglie delle vittime e i feriti sono rappresentati dai legali Flavio Sinatra, Ivan Bellanti, Davide Limoncello, Enrico Aliotta, Salvo Macrì, Rocco Guarnaccia, Riccardo Balsamo, Joseph Donegani, Rosario Giordano, Giuseppe Condorelli, Tommaso Vespo, Giada Scerra e Luigi Cinquerrui. Responsabile civile è il Comune, con l’avvocato Ornella Crapanzano.