Gela. Molti esercenti, titolari di partita Iva, sono allo stremo. In città, anche a causa della nuova stretta seguita alla zona rossa, le saracinesche sono nuovamente abbassate. Ora, i commercianti chiedono un confronto con il sindaco. La richiesta arriva dalla rappresentante di Confcommercio Miriam Fasulo, che ha la delega per le ludoteche. Ha scritto al primo cittadino. “Sul fronte della prevenzione del contagio trovo valida la scelta di colorare il nostro territorio di rosso. Il continuo aumento di contagi preoccupa tutti i cittadini e come farebbe un buon padre di famiglia ha pensato bene di tutelare la salute dei suoi figli – scrive Fasulo rivolgendosi a Greco – allo stesso tempo, però, la situazione diventa sempre più insostenibile per noi titolari di partite Iva. Come ben sa la nostra città è composta per la stragrande maggioranza da commercianti. Siamo gli stessi che patiscono da un anno gli effetti catastrofici di questa pandemia, gli stessi commercianti che hanno adattato i loro locali alle normative che le istituzioni cambiano continuamente non tenendo conto delle nostre tasche. Gli stessi commercianti che continuano nonostante tutto a pagare tasse, affitti e utenze, e che si sono dovuti reinventare per adempiere ad ogni singolo impegno economico e in tutto questo garantirsi anche il sostentamento delle proprie famiglie. Infine, siamo gli stessi commercianti che fanno parte della popolazione gelese che lei non ha esitato ad etichettare come priva di buon senso civico e disabituata alle regole. Voglio soltanto pensare che il suo fosse uno sfogo prettamente umano dettato dallo stress che questa situazione ci porta, piuttosto che un discorso pensato, ragionato lucidamente ed esposto con tanta disinvoltura sulle reti regionali”.
Fasulo spiega che a patire le conseguenze di quanto sta accadendo non sono solo le ludoteche, ma migliaia di attività di ogni comparto. “La mia categoria in modo particolare è martoriata, sacrificata da un susseguirsi di decreti legge che non ci fanno prendere fiato dal mese di marzo e che di certo hanno fatto di tutto tranne che farci uscire da questa situazione di emergenza sanitaria. Abbiamo bisogno di un aiuto, come figli di questa terra. Abbiamo bisogno di essere ascoltati e come un buon padre di famiglia deve tenere in considerazione il fatto che si vive di lavoro, purtroppo, e non di attese. La vita è oggi, adesso, le utenze e gli affitti scadono oggi adesso. Per un evento eccezionale come questa pandemia, vanno presi provvedimenti eccezionali ma anche aiuti adeguati a questi provvedimenti. Quando pensa di abbassare le nostre saracinesche, con tutto il consenso che io stessa esprimo – scrive ancora – pensi pure in quale modo poterci aiutare perché così non ce la facciamo più. Il mio settore rischia l’estinzione a livello locale e i titolari di partita Iva sono il motore di questa città”. Gli esercenti attendono riscontri, anche se la fase che la città sta attraversando continua ad essere critica, sotto ogni profilo.