Gela. Il confronto, dopo aver toccato le prospettive aziendali che si concentrano su Enimed ed Eni Rewind, domani si sposta sulle attività di raffineria, ad un anno circa dalla riconversione green. E’ già fissato un incontro tra le organizzazioni sindacali e i manager del cane a sei zampe. “In queste settimane abbiamo avuto incontri sulle vicende Enimed ed Eni Rewind – dice il segretario provinciale della Femca-Cisl Francesco Emiliani – stiamo raccogliendo tutti gli elementi utili e tireremo le somme, ma solo alla fine. Daremo comunicazione anche alle segreterie nazionali”. I vertici territoriali di Femca, Filctem-Cgil e Uiltec, da tempo chiedono di avere un preciso cronoprogramma degli investimenti, fissati dalla multinazionale nel sito locale. I manager Eni hanno confermato quanto annunciato, compresi gli interventi che ritengono strategici, a cominciare dalla base gas del progetto “Argo-Cassiopea”. L’emergenza Covid, probabilmente, farà slittare i tempi, dopo che ci sono voluti mesi prima di arrivare al rilascio della proroga Via. Quello sulla base gas è l’investimento finanziariamente più consistente e i sindacati guardano con molta attenzione a questo versante, anche per assicurare periodi occupazionali più lunghi ai lavoratori dell’indotto, senza trascurare le ricadute sul diretto. “L’azienda ha più volte confermato gli investimenti – aggiunge Emiliani – ma come sindacato siamo interessati ad avere indicazioni certe sul cronoprogramma, sulla partenza effettiva dei lavori”. Gli investimenti sul territorio, ormai da mesi, sono oggetto di verifica, e da lontano la politica cerca di capire se si arriverà fino in fondo.
Al termine del giro di riunioni (esteso anche all’Ugl), saranno i sindacati del settore a valutare gli aspetti emersi. Allo stato, non dovrebbero esserci rischi di eventuali tagli decisi dalla multinazionale, anche se l’emergenza sanitaria ha comunque pesato. Sul finire dello scorso anno, Eni e ministero dell’ambiente hanno siglato un’intesa sulla decarbonizzazione del sito di contrada Piana del Signore, che dovrebbe condurre allo smantellamento degli impianti che non rientrano nel ciclo della green refinery.