Eni, Procura indaga su malformazioni e inquinamento delle falde

 
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Gela. La Raffineria di Gela è finita al centro di una verifica sulle malformazioni neonatali e inquinamento della falda acquifera. Il gip del tribunale di Gela, Lirio Conti, si è rivolto a un pool di periti per accertare eventuali perdite di idrocarburi o sversamenti dai serbatoi, non ancora muniti di doppio fondo, presenti all’interno del petrolchimico di contrada Piana del Signore.

L’indagine della Procura mira a verificare lo stato della falda acquifera e l’iter delle procedure di bonifica previste dal progetto approvato dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

“I dati sulla quantità di malformazioni neonatali ci preoccupano e non ci sorprendono – interviene il sindaco di Gela, Angelo Fasulo – A sessant’anni dall’insediamento si parla ancora di fattori inquinanti senza riuscire a stabilire un rapporto di causa ed effetto tra inquinamento, patologie tumorali o malformazioni neonatali”.

Intanto la Procura indaga sul possibile inquinamento ambientale dei terreni e della falda derivante da serbatoi del parco generale della Raffineria di Gela, ipotizzando anche l’omessa comunicazione di eventi inquinanti, smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e disastro innominato colposo. 

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