Eni, organizzazioni sindacali verso richiesta di incontro: "Approfondire intenzioni su prossimi investimenti"

Le organizzazioni sindacali di categoria, Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec, vogliono avere un quadro più dettagliato, che andrebbe a definire inoltre il futuro, più o meno prossimo, dei lavoratori sia del diretto che soprattutto dell'indotto

20 ottobre 2025 18:57
Eni, organizzazioni sindacali verso richiesta di incontro: "Approfondire intenzioni su prossimi investimenti" -
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Gela. Quello degli investimenti è tema che difficilmente potrà uscire dall'agenda istituzionale in tempi brevi, anzi. L'amministrazione comunale ha riattivato il tavolo sull'area di crisi ma servono riscontri pratici, non in un arco temporale indefinito. Sul fronte Eni, le organizzazioni sindacali attendono un primo passo dal neo presidente di raffineria Luca Alburno, insediatosi alla guida dell'azienda del cane a sei zampe. “Eventualmente, saremo noi a richiedere un incontro – dice il segretario Uiltec Maurizio Castania – vogliamo capire quali siano le intenzioni dell'azienda, in merito alle prospettive sugli investimenti nel sito locale. Fino a oggi, Eni ha fatto ciò che era previsto”. Con la conclusione di investimenti di peso, come “Argo-Cassiopea” per il gas e il sistema biojet, la fase attuale appare piuttosto di transizione. Le organizzazioni sindacali di categoria, Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec, vogliono avere un quadro più dettagliato, che andrebbe a definire inoltre il futuro, più o meno prossimo, dei lavoratori sia del diretto che soprattutto dell'indotto. In questi ultimi mesi, si sono susseguite le iniziative di operai dell'indotto rimasti fuori dal ciclo produttivo. Una situazione che non lascia tranquilla neanche l'amministrazione comunale. “Nell'indotto – aggiunge Castania – iniziamo a registrare, con maggiore frequenza, aziende che non rinnovano i contratti a termine e che vanno verso una rivisitazione dei numeri del personale. E' normale che senza nuove commesse di lavoro, il carico diventa molto meno gestibile”. Nessuno ha interesse affinché si delinei uno stato di crisi occupazionale, in un territorio già fortemente colpito. “Sono sempre dell'idea – aggiunge Castania – che non si debbano trascurare le aree dismesse, aprendole a società, diverse da Eni, che vogliano investire in questo territorio. Arroccarsi esclusivamente sulla monocommittenza non porta a nulla”. Le organizzazioni sindacali intendono estendere una richiesta di incontro pure a Enimed e Eni Rewind, altre società del contesto della multinazionale, così da avere maggiori risvolti sul fronte upstream e delle bonifiche. Il sindaco Terenziano Di Stefano, nelle scorse settimane, è stato molto chiaro: non ha escluso neanche l'opzione della ricerca sul nucleare pulito. “Non bisogna avere pregiudizi – conclude Castania – questi sono fronti tecnologici che non comportano più i rischi del passato. E' giusto valutarli con molta attenzione”.

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