Gela. “Questo non è lo sciopero solo dei dipendenti Eni e di quelli delle aziende dell’indotto, è lo sciopero del lavoro che riguarda tutta la città. Il 28 luglio partiamo dal museo regionale per arrivare a piazza Umberto.
Invitiamo le famiglie, i pensionati, i professionisti, i disoccupati. Senza raffineria spariranno almeno cinquanta milioni di euro all’anno in questo comune”.
Il segretario provinciale Cgil Ignazio Giudice è molto chiaro nel presentare la giornata di sciopero di lunedì 28 luglio fin dalle prime ore del mattino.
“Eni ci ha preso in giro, prima con la scusa dell’autorizzazione ambientale che non arrivava e, poi, con questo presunto piano per la bioraffinazione che non garantirà i posti di lavoro attuali – spiegano Emanuele Gallo della Cisl e Vincenzo Mudaro della Uil – per queste ragioni, bisogna scendere in piazza”. Intanto, dalla città partiranno sette pullman in direzione Roma per la mobilitazione nazionale del 29 luglio contro le politiche del gruppo Eni in Italia. I sindacalisti hanno distribuito volantini lungo il centro storico, chiedendo partecipazione ai commercianti.