Gela. L’emergenza idrica, ormai conclamata in città così come nelle aree rurali, fa passare in secondo piano le sofferenze di un altro bacino molto importante per la tenuta ambientale del territorio, quello del lago Biviere. Nella riserva, infatti, i livelli scendono ancora, con forte preoccupazione per gli operatori. “Purtroppo, del Biviere non si occupa nessuno e l’interesse della politica è rivolto verso altro – dice il responsabile della riserva Emilio Giudice – l’acqua non arriva più né dal Ragoleto né dal bacino del Disueri. I livelli del lago sono molto più bassi. Non è come a Pergusa ma se andremo avanti a questo ritmo, le conseguenze saranno veramente molto gravi, con danni ambientali enormi”. Senza l’afflusso di acqua e con le falde il cui livello si riduce a seguito dei tanti pozzi che tirano acqua, nel bacino del Biviere inizia ad entrare acqua di mare. “Non è più soltanto un’ipotesi ma un fatto concreto – precisa Giudice – c’è la presenza di acqua salmastra. Le falde si abbassano al di sotto del livello del mare e così entra proprio quest’acqua. Le autorità preposte non se ne occupano. Lo scorso inverno c’era un livello di acqua sufficiente per alimentare il Biviere ma il Consorzio di bonifica non l’ha fatto”. Per ora, la soglia di “sopravvivenza” viene mantenuta perché non è possibile prelevare acqua dal lago. “Non dimentichiamo però che la produzione agricola, compresa quella in serra – aggiunge Giudice – sfrutta enormi quantitativi di acqua e tutta quella che affluisce nelle aree limitrofe alla riserva, di fatto è come se venisse sottratta al lago. Già una parte naturalmente evapora e non ci sono afflussi che possano compensare queste perdite”. La crisi idrica e l’assenza di dighe in condizioni efficienti hanno già reso enormemente complicato il percorso per i produttori agricoli del territorio.
Il lago però va tutelato e mantenuto sui livelli necessari, per la salvaguardia di un ecosistema assai fragile. “Se il Biviere dovesse prosciugarsi – conclude Giudice – tutti i pozzi verrebbero meno. Le conseguenze sarebbero veramente gravi. Questo disastro ambientale sembra non interessare a nessuno”.