Gela. “Si sta soltanto navigando a vista”. Per il gruppo consiliare del partito democratico la richiesta di zona arancione per la città è “l’ennesimo atto di coraggio a metà”. I consiglieri dem Gaetano Orlando e Alessandra Ascia sono certi che ci sia stata una sottovalutazione della ripresa del contagio. “Già il 18 dicembre avevamo posto all’attenzione delle autorità locali il pericolo che stava investendo la città. C’è stato un intervento tardivo del sindaco con un provvedimento del 22 dicembre – dicono – da noi non condiviso perchè fragile. E’ stato l’unico atto dell’amministrazione comunale”. Il gruppo consiliare del Pd ritiene ci sia stato un eccessivo “libera tutti” e solo i provvedimenti del governo nazionale hanno attenuato le conseguenze. Parlano di assenza “di scelte nette”, nonostante l’invito della prefettura a monitorare la situazione in vista di fine anno.
Per i dem, inoltre, la situazione dell’ospedale ‘Vittorio Emanuele’ è “tragica e complessa” e anche l’erogazione dei tamponi è insufficiente. “Ricordiamo al sindaco – continuano – che è lui la massima autorità sanitaria della città, ma abbiamo l’impressione che si stia navigando a vista”. I dem si mettono a disposizione per collaborare in vista di scelte che tutelino la salute collettiva. “Ma basta con scelte confuse e poco chiare che possono peggiorare la salute dei cittadini in questo momento, sia sociale che economico, doloroso e tragico” concludono i consiglieri del Pd.
Ci vogliono scelte drastiche: CONTROLLI A TEPPETO E MULTE COME DA NORMA non si ha avuto il coraggio di far applicare le regole, adesso siamo da zona rossa con chiusura completa per almeno 15 giorni..ma nn si ha il coraggio per tirare qualche voto in più…Signori siamo in pandemia non in campagna elettorale: SVEGLIAAAA