È nota come "La Venere", la sorprendente storia della Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Caltanissetta
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Caltanissetta: vetera normanna, pellegrini medievali e un restauro sorprendente!

La Chiesa di Santa Maria degli Angeli, nota come “la Vetere”, svela un racconto millenario nel cuore di Caltanissetta. Edificata originariamente in epoca normanna (XI‑XII sec.), fu la seconda parrocchia cittadina dal 1239 al 1622 e antica cappella reale di Federico II (così scrivevamo nel XIII secolo). Sorge accanto alle rovine del Castello di Pietrarossa ed è stata nominata monumento nazionale nel 1902.
Nel 1601 la contessa Luisa de Luna y Vega la affidò ai Frati Minori Osservanti, che ampliarono l’edificio con il loro cenobio. Dedicata inizialmente alla Madonna Assunta, assunse il nome attuale dopo che vi fu trasferito il dipinto della Madonna degli Angeli, rinvenuto tra le macerie del citato castello e oggi conservato al Collegio di Maria.
Architettura: pietra normanna, portali gotici e chiostro
L'esterno rivela un’architettura spoglia e severa, fatta di calcarenite robusta, scandita da monofore romaniche e da un portale archiacuto che rimanda a influssi gotici tardo-medievali . Il chiostro conventuale, recentemente restaurato, presenta eleganti archi a tutto sesto e colonne in stile rinascimentale, forse ispirate a tratti lombardi, realizzati dai Frati Osservanti nel XVII sec.
All’interno si conserva la struttura a navata unica con volta a botte, decorata con stucchi settecenteschi di retaggio monastico. Purtroppo, molti affreschi medievali andarono perduti durante i successivi rifacimenti o dal degrado , ma scavi recenti hanno riportato alla luce tracce murarie originarie e un crocifisso ligneo cinquecentesco nascosto sotto un altare più recente.
Funzioni religiose e abbandono
La chiesa fu sede parrocchiale fino al 1622, quando le dimensioni ridotte e la centralità strategica spinsero i fedeli verso la nuova Cattedrale di Santa Maria la Nova. In seguito, il complesso fu assegnato ai Frati Minori e trasformato in cenobio fino alla soppressione degli Ordini del 1866: il convento fu abbandonato e la chiesa passò a uso civile . Solo a partire dai primi anni 2010 un intenso restauro architettonico l’ha restituita alla cittadinanza, riportando in luce fondamenta e chiostri originari.