Gela. Quarantott’ore per iscrivere il Gela in serie D. Il silenzio assordante preoccupa anche l’amministrazione comunale, che dopo settimane di lavoro in silenzio, ha deciso di rompere gli indugi.
Il gruppo catanese si è ritirato, i Mendola non parlano e Tuccio continua a cercare i suoi successori. Ed allora il sindaco Messinese e l’assessore D’Arma hanno deciso di mettere un punto. Sino ad oggi hanno lavorato con discrezione, non volendo interferire nelle trattative tra potenziali e vecchi soci. Oggi però ci si rende conto che la discrezione non paga. Davanti a tre imprenditori gelesi disposti a raccogliere l’appello del Comune bisogna essere chiari. E’ il momento del dentro o fuori. Alle 12 tutti nella stanza del sindaco: Angelo Tuccio in rappresentanza del suo 60 % ed i fratelli Mendola, detentori del 40. Mentre il primo lo cede gratis i secondi non lo hanno mai chiarito. Oggi dovranno farlo.
L’amministrazione ha chiarito in una nota proprio questa sera che, a causa dei ritardi dovuti a mancati appuntamenti fissati preventivamente tramite il legale dei fratelli Mendola e poi non realizzatisi, esprime le proprie perplessità sulla reale volontà di salvare il Gela calcio da parte dei Mendola”.
La data di scadenza per l’iscrizione del Gela calcio fissata al 12 luglio 2017 è alle porte. “Già a causa di queste lungaggini si è perduta l’occasione di risolvere la crisi societaria tutta interna e che non riguarda assolutamente l’amministrazione se non fosse solo per il fatto che l’amministrazione si identifica come il primo tifoso della squadra. Infatti il gruppo catanese si è già defilato e non certamente per responsabilità attribuibili all”amministrazione scrivente. Esiste un gruppo di imprenditori locali che hanno manifestato interesse al rilevamento anche del 100% delle quote alle stesse condizioni annunciate dall’Ingegner Tuccio. Per evitare che anche questi imprenditori possano desistere dalla loro buona volontà è necessario fare un passo avanti deciso e definitivo. Per questo Tuccio e Mendola sono convocati oggi a palazzo di città per chiarire le reali intenzioni degli attuali detentori delle quote societaria ed attivarne celermente il processo di trasferimento che è di natura privatistica e che tale deve rimanere”.