Due morti e cinque feriti sulla Gela-Catania: è la terza strada più pericolosa della Sicilia

 
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Gela. L’ultimo incidente mortale che ha provocato la vita di due giovanissimi di 29 e 27 anni di Caltagirone e Grammichele riporta alla luce la pericolosità della statale Gela-Catania.

Da un lato ci si può consolare con i dati Istat. Se dal 1996 al 2006 i morti sono stati 150, negli ultimi dieci anni il dato si è ridotto di oltre il 50 per cento, attestandosi a circa 40 vittime.

In una penisola che corre a due velocità (dalle super strade a sei corsie alla indicibile statale 115), la strada per Catania è stata allargata e rettificata, per tentare di adattarla a strada di collegamento veloce, con risultati imbarazzanti. A meno che non si pensi che la soluzione siano le tante rotonde. Nell’ultimo decennio sono arrivati segnali positivi in provincia di Agrigento (da 3,3 a 1,7 di decessi) e peggiorate in quella di Caltanissetta (da 2,4 a 3,2). Globalmente in provincia di Catania ci sono stati 58 morti, 45 a Palermo, 24 a Messina, 20 a Ragusa, 17 Trapani e Siracusa, 16 a Caltanissetta, 9 a Agrigento e 3 a Enna.

Poi c’è l’indice di pericolosità. In Sicilia la maglia nera spetta alla Statale 189, la scorrimento veloce Palermo-Agrigento, poi c’è la Ragusa-Catania e al terzo posto per incidenti e morti, la Catania-Gela.

Anni fa si è parlato del raddoppio della 417, con un progetto di circa 1 milione di euro che doveva accollarsi l’Eni. Che fine abbia fatto non lo sa nessuno.  L’ultimo incidente ha avuto un bilancio terribile: due morti e 5 feriti al km 45,300 della 417, Catania-Gela, nei pressi di Ramacca. Lo scontro è avvenuto fra una Nissan Micra e una Mercedes di grossa cilindrata. A perdere la vita una giovane coppia, rispettivamente di 29 e 27 anni: Teresa Di Caudo di 27 e Vincenzo Grosso di 29, che lasciano un figlio di un anno. 

(Foto Kalat news di Gianfranco Polizzi)

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