Gela. L’udienza preliminare entrerà nelle fasi più importanti a settembre, anche a seguito di un rinvio richiesto dalla difesa dell’ambulante Claudio Catanese, ritenuto responsabile di omicidio colposo, per l’esplosione al mercato rionale di via Madonna del Rosario, a causa della quale persero la vita due donne, Tiziana Nicastro e Giuseppa Scilio. L’imputato è accusato inoltre di incendio, di lesioni colpose e di una lunga serie di violazioni amministrative e delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. Per gli investigatori, sarebbe stata violata la disciplina anche sulla tenuta delle bombole gpl. Sarebbe stato il cedimento meccanico di una di quelle collocate nella rivendita mobile a generare la fuoriuscita e l’esplosione, con le fiamme che si propagarono in pochi istanti. Questa mattina, davanti al gup Francesca Pulvirenti, i legali delle famiglie delle vittime e dei feriti hanno preannunciato la costituzione di parte civile. C’è inoltre chi ha avanzato richieste per la chiamata dei responsabili civili, facendo riferimento ad una compagnia assicurativa, alla società Sicilpetroli (che risulta comunque imputata per presunte irregolarità sulla ricarica delle bombole gpl usate nella rivendita ambulante di Catanese), alla proprietaria della rivendita, gestita dall’imputato, ma anche ad Eni (visto che le bombole erano di produzione Agip) e al Comune. Per i legali di parte civile, anche Palazzo di Città deve entrare nel giudizio, come responsabile civile, essendo le aree di via Madonna del Rosario riferibili proprio all’ente. Gli accertamenti effettuati tra i resti della rivendita mobile, andata distrutta a causa dell’esplosione, avrebbero permesso di concludere che quattro bombole e una tanica piena di carburante erano esposte al sole e collocate a ridosso del sistema per cucinare prodotti di rosticceria.
Secondo la procura, ci sarebbero state delle palesi inosservanze delle norme di sicurezza. Su tutte le richieste, il gup si pronuncerà a settembre. L’inchiesta è stata coordinata dal pm Ubaldo Leo e condotta dai poliziotti e dai tecnici degli enti di controllo. Catanese è difeso dagli avvocati Salvatore Pennica e Alfonso Neri. La società è invece rappresentata dal legale Gerlando Virone. Le famiglie delle vittime e i feriti sono rappresentati dai legali Riccardo Balsamo, Ivan Bellanti, Davide Limoncello, Giovanni Cannizzaro, Enrico Aliotta, Salvo Macrì, Joseph Donegani, Rosario Giordano e Tommaso Vespo, Giada Scerra e Luigi Cinquerrui.