Due anziane rapinate nel loro appartamento in centro storico, otto anni a Maftei

 
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Gela. Otto anni di reclusione. Il collegio penale del tribunale ha emesso il proprio verdetto nei confronti del trentenne romeno Marius Maftei. Lo scorso anno, entrò nell’appartamento di due anziane cugine, in centro storico, nel tentativo di derubarle e fuggire con tutto quello che poteva trovare. Sul posto, però, arrivarono i poliziotti e i carabinieri e partì un inseguimento sui tetti degli stabili vicini. “Non era facile bloccarlo – ha detto un poliziotto sentito in aula – gli ho visto fare delle cose da film. Riusciva ad arrampicarsi con enorme facilità. Mentre lo fermavo, ha cercato di afferrare il calcio della mia pistola”. Pesanti le accuse mosse nei confronti dell’imputato, successivamente coinvolto nell’inchiesta “Ladri di biciclette”. Oltre alla rapina, anche le lesioni causate agli agenti intervenuti. Per il pm Luigi Lo Valvo, il quadro accusatorio è stato provato, anche nel corso dell’istruttoria dibattimentale. Il magistrato ha ribadito che quella di Maftei fu una vera e propria rapina, ai danni delle due anziane, che sarebbero state immobilizzate. A conclusione della sua requisitoria, ha chiesto la condanna ad undici anni di detenzione.

L’irruzione nell’appartamento. La difesa del trentenne, sostenuta dall’avvocato Guglielmo Piazza, invece, ha cercato di ridimensionare l’intera vicenda, a partire dalla contestazione principale. Per il legale, infatti, non si sarebbe trattato di rapina ma di un furto. “Non ci fu violenza sulle due anziane”, ha detto il legale. Particolare che emergerebbe anche da alcune intercettazioni. Il collegio penale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Ersilia Guzzetta e Tiziana Landoni, ha confermato l’accusa di rapina ed emesso la condanna.

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