Droga in città, pesanti richieste di condanna: “graziati” due imputati

 
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Gela. Le richieste di condanna pronunciate in aula dal pubblico ministero Pamela Cellura erano piuttosto pesanti, nove anni di reclusione per Baldassarre Nicosia e sei per Angelo Turco. Il verdetto pronunciato dal giudice Domenico Stilo, invece, è stato molto più lieve. Un anno di reclusione per il primo; l’assoluzione per il secondo.

Entrambi sono finiti sotto processo con l’accusa di aver preso parte ad un giro di spaccio di droga in città. Si tratta, comunque, di episodi che hanno dato vita a due diversi procedimenti. Nicosia, difeso dall’avvocato Cristina Alfieri, era stato scoperto dagli agenti di polizia in possesso di cocaina: cercò di disfarsene all’interno della sua automobile ma i rilievi svolti hanno consentito di ricostruirne le tracce.
“L’imputato – ha spiegato in aula il legale – utilizzava la droga solo per consumo personale. Non a caso, gli agenti di polizia non hanno trovato nessun dispositivo che potesse permettergli di divederla in dosi da spacciare”.
Una linea che ha trovato, anche se solo in parte, la condivisione del giudice Stilo. A fronte dei nove anni chiesti, il dispositivo letto in aula gliene ha imposto solo uno. Angelo Turco, invece, venne arrestato nel giugno di due anni fa a conclusione dell’operazione “Mercante in fiera”.
Stando ai magistrati della procura, avrebbe piazzato alcune dosi di droga per conto di Giuseppe Mangiameli. Il giudice Stilo ha scelto di assolverlo nonostante i sei anni di reclusione chiesti dalla pubblica accusa.

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