Gela. Principalmente il giro di droga, che era controllato e organizzato, in gran parte, dal trentanovenne Giuseppe Di Noto, già raggiunto da misura di custodia cautelare in carcere, sul finire dello scorso anno, nel primo troncone dell’inchiesta “H24 store”. In quel caso, secondo gli investigatori, si era attivato per avere la disponibilità di una mitraglietta. I pm della procura e i poliziotti lo considerano però assai attivo nello spaccio di droga e gli contestano centinaia di episodi. È stato nuovamente raggiunto da misura di custodia cautelare in carcere. Era detenuto per la vicenda dell’arma. Il gip ha autorizzato la detenzione per altri indagati. Si tratta di Gaetano Incorvaia, Giuseppe Schembri, Carmelo Ascia (a sua volta già coinvolto nell’inchiesta sull’arma), Diego Rinella, Alessandro Peritore, Arnaldo Peritore, Nicolò Morello e Giovanni Rinzivillo. Le accuse ruotano intorno allo spaccio di droga, ai furti e alla ricettazione.
Domiciliari per Gemma Iapichello, Amedeo Petralia e Alessio Cauchi. L’obbligo di presentazione è stato imposto a Nicolò Fulco. In totale, sono ventiquattro i coinvolti nell’inchiesta. Sono undici quelli non sottoposti a misura restrittiva. Gli interrogatori erano stati condotti negli scorsi mesi, sulla base della nuova disciplina che il procuratore Vella, questa mattina in conferenza stampa, ha descritto come poco consona alle concrete esigenze di indagine e al successivo procedimento.