Gela. Sembra reggere l’impianto accusatorio che ha condotto all’operazione “Odissea”, attraverso la quale è stato individuato un presunto traffico internazionale di droga che dalla Francia arrivava fino in città.
No alle richieste dei difensori. Il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Caltanissetta Marcello Testaquadra ha detto no alle richiesta arrivate dal legale di fiducia del sessantenne Giuseppe Marino. Uno dei presunti corrieri della droga, quindi, riamane in carcere a contrada Balate. Il suo legale di fiducia, l’avvocato Michele Profeta, aveva chiesto che l’uomo venisse trasferito ai domiciliari dove era già ristretto a seguito di una precedente condanna relativa proprio al giro di droga scoperto dai carabinieri e dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Secondo il gip, sarebbe emersa la sua piena partecipazione all’organizzazione individuata dagli investigatori. Si presenteranno, invece, davanti ai giudici del tribunale della libertà di Caltanissetta il prossimo 10 febbraio sia il quarantaquattrenne Luigi Brigadieci, presunto finanziatore del traffico di stupefacenti, sia il trentaquattrenne Rosario Perna, entrambi difesi dall’avvocato Flavio Sinatra. Una mossa che, a questo punto, dovrebbe essere seguita anche dallo stesso Giuseppe Marino. Nell’indagine, sono coinvolti anche il cinquantaseienne Emanuele Marino, gli agrigentini Salvatore Panarisi e Gaspare Valenti oltre al tramite romeno Daniel Major.