Droga da Gela a Caltanissetta, interrogatori davanti al gip: i due Rinzivillo si difendono
Entrambi, davanti al gip del tribunale nisseno, hanno risposto
Gela. Sono iniziati gli interrogatori di garanzia successivi al blitz che tra Caltanissetta e Gela ha fatto scattare misure di custodia cautelare in carcere. I pm della Dda di Caltanissetta e i carabinieri hanno individuato una presunta organizzazione che sarebbe stata finalizzata al traffico di droga. Questa mattina, si sono susseguiti gli arrivi degli indagati. Per gli investigatori, le partite di hashish più consistenti pervenivano da Gela, con il beneplacito del clan Rinzivillo. In carcere sono stati trasferiti il trentasettenne Giovanni Rinzivillo, già coinvolto in indagini sul fronte degli stupefacenti, e il ventenne Luigi Rinzivillo. Entrambi, davanti al gip del tribunale nisseno, hanno risposto. Il trentasettenne, assistito dal legale Filippo Spina, ha voluto esporre la propria versione dei fatti, rispetto alle accuse che gli vengono mosse. Attraverso dichiarazioni spontanee, il ventenne Luigi Rinzivillo, difeso dal legale Rosario Prudenti, ha sottolineato che i contatti con Caltanissetta li avrebbe mantenuti solo per ragioni personali, escludendo comunque di essersi mosso nell'ambito di un'organizzazione criminale. Dal gip, si sono presentati gli altri coinvolti. Si tratta di Giuseppe Vincenzo Pio Ferro, Emanuele Giardina, Alex Lauria, Michele Valentino Tomasella, Manaue Sagona e Alfonso Francesco Sanfilippo. Ai domiciliari, infine, Maria Spoto e Jessica La Magra.
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