Gela. I punti di riferimento del traffico di droga, secondo i pm della Dda di Caltanissetta e i carabinieri, erano Giacomo Gerbino e Salvatore Gambino. Loro avrebbero tenuto i contatti con i principali fornitori di cocaina, marijuana e hashish, che arrivavano soprattutto da Catania e Vittoria. I magistrati nisseni hanno chiuso le indagini che negli scorsi mesi hanno portato ad eseguire il blitz “Boomerang”. Da quanto emerso, Gerbino sarebbe riuscito a portare avanti gli affari, nonostante la sottoposizione ai domiciliari. Attraverso un permesso di lavoro, avrebbe mantenuto attivi i suoi canali di fiducia, pur essendo formalmente alle dipendenze di un autolavaggio. Anche nei pressi dell’attività ci sarebbero stati incontri per la droga e cessioni. Sono in totale diciassette gli indagati. Oltre a Gerbino e Gambino (al quale vennero sequestrati alcuni grammi di cocaina trovati nell’attività commerciale che gestiva), nell’inchiesta sono coinvolti Salvatore Biundo, Rocco Carfì, Giuseppe Celona, Emanuele Iapichello, Giuseppe Iapichello, Bartolomeo Palmieri, Carmelo Pelligra, Salvatore Piva, Salvatore Raniolo, Gaetano Renna, Virgilio Terranova, Giovanni Tummino, Salvatore Valenti, Gianfranco Vasile e Fortunato Vella.
In base a quanto emerso, la rete dello spaccio si sarebbe allargata a corrieri di fiducia dei presunti capi e ai fornitori, vittoriesi e catanesi, tutti coinvolti nel blitz. Gli investigatori hanno seguito per diversi mesi gli indagati, alcuni raggiunti dai provvedimenti di custodia cautelare, nonostante si fossero ormai trasferiti fuori dalla Sicilia. Sarebbero stati organizzati diversi viaggi per i rifornimenti di droga, tutti commissionati ai corrieri del gruppo. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio, Salvo Macrì, Davide Limoncello, Cristina Alfieri, Raffaela Nastasi, Vittorio Giardino, Angelo Cafà, Francesco Salsetta, Paola Carfì, Saverio La Grua, Pino Filippo, Dario Giuseppe Polizza Favarolo, Salvatore Minardi, Angelo Cassone, Luigi Di Natale e Matteo Anzalone.