Gela. Il museo a cielo aperto riaffiorato, in città, durante gli scavi per la fibra internet, è sempre più vasto. L’area di via Di Bartolo, come hanno spiegato gli esperti che stanno monitorando i lavori, potrebbe essere quella nella quale venivano spesso sepolti bambini e neonati, prematuramente deceduti. Almeno due sepolture, risalenti alla colonizzazione greca, sono già state rilevate e non si esclude che i resti possano riportare anche ad altre dello stesso tipo.
La soprintendenza continua a coordinare tutti gli interventi e i ritrovamenti hanno valore assoluto. Oltre alle tombe, sono stati individuati tutti gli ornamenti funebri, che normalmente si accompagnavano alle sepolture. Il museo a cielo aperto attende solo di riemergere, sempre che ci sia la volontà di valorizzarlo.