Dove il tempo sembra essersi fermato: il Collegio dei Gesuiti di Caltanissetta e la sua incredibile evoluzione

Collegio dei Gesuiti di Caltanissetta: da 1589 ad oggi storia, arte, biblioteca Scarabelli e libri gesuitici ritrovati.

A cura di Redazione
25 agosto 2025 11:00
Dove il tempo sembra essersi fermato: il Collegio dei Gesuiti di Caltanissetta e la sua incredibile evoluzione - Foto: OppidumNissenae/Wikipedia
Foto: OppidumNissenae/Wikipedia
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Nel cuore di Caltanissetta, il Collegio dei Gesuiti è un edificio straordinario che dal 1589 ha visto alternarsi Gesuiti, monache, studenti, carcerati, e oggi ospita la Biblioteca Scarabelli e il Conservatorio Vincenzo Bellini. Fondato grazie alla contessa Luisa Moncada e a suo figlio, il principe Francesco Moncada, fu completato nel 1600 e inglobato in epoche successive nelle vicende culturali e politiche della città. Un luogo stratificato, dove ogni pietra racconta secoli di storia.

Storia, architettura e usi negli anni

Gli scavi iniziarono il 1° gennaio 1589, guidati dai padri gesuiti Alfio Vinci (poi Giacomo Frini), su terreno donato dalla contessa Moncada. Il collegio, completato nei primi Cinquecento, presentava un impianto a blocco chiuso con cortile porticato e una facciata monumentale su Corso Umberto I, sovrastata da un bastione realizzato dall’ing. Agostino Lo Piano dopo il 1850. Il secondo cortile rimase incompleto, e via Re d’Italia fu edificata successivamente, ridefinendone lo spazio urbano.

Con la soppressione dei Gesuiti (1767, 1848, 1860), il complesso cambiò destinazione: nel 1767 passò alle monache di Santa Croce; nel 1848 proprio in occasione dell’insurrezione siciliana; infine nel 1860, assegnato al Comune per scopi educativi. Divenne sede di scuole tecniche, liceo classico (fino al 1966), scuola media, ospizio (Istituto Umberto I fino al 1996) e persino carcere femminile. Il liceo classico Ruggero Settimo, istituito nel 1863, aveva sede proprio qui finché nel 1966 fu trasferito in una nuova sede.

Dal 1998 in poi, l’ala comunale è stata convertita in Biblioteca Scarabelli, mentre l’ala provinciale è diventata sede del Conservatorio Vincenzo Bellini, elevato a Conservatorio di Stato nel 2023. Un restauro massiccio (1995–1999) ha consolidato le strutture e riportato alla luce elementi medievali e ottocenteschi originari.

Arte, restauri e curiosità finale

Oggi il collegio conserva preziosi marmi, lesene in pietra arenaria, e un vasto auditorium da 100 posti, ricavato da antichi spazi. Nel cortile porticato, restaurato dall’arch. Luigi Santagati, si tengono eventi culturali e mostre all’aperto. Poco noto, ma emozionante, è il restauro della libreria del 1700, proveniente dal convento dei Cappuccini e riaperta al pubblico nel 2013, custodendo preziosi manoscritti e un patrimonio di oltre 140.000 volumi, fra cui 11 incunaboli e 281 manoscritti medievali e rinascimentali.

Curiosità

Sai che, durante il restauro, furono ritrovati 1.469 volumi dei Gesuiti nascosti in una botola della chiesa di Sant’Agata adiacente? Erano stati celati per salvarli dalla confisca del 1860 e oggi contribuiscono al fondo storico dell’istituzione. Un tesoro librario ritrovato dopo decenni di abbandono, che arricchisce un luogo già denso di memoria e cultura. 

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