Gela. Nonostante l’accordo concluso in prefettura, i lavoratori della Turco Costruzioni non hanno ancora ripreso i cantieri in fabbrica. Anche questa mattina, non sono entrati in raffineria. Eni deve concludere gli ultimi adempimenti, legati anche alle verifiche sui Durc aziendali. Dopo l’intesa in prefettura e l’impegno alla copertura delle retribuzioni ancora dovute agli operai, adesso sul tavolo del confronto ci sono i quarantuno licenziamenti, già decisi dai vertici della società edile. Nelle scorse ore, le segreterie provinciali di Fillea, Filca, Feneal e degli edili dell’Ugl, insieme ai confederali, hanno incontrato i titolari di aziende del settore, già impegnate in raffineria, che potrebbero assorbire gli esuberi di Turco Costruzioni.
Convocate le aziende del settore. A mediare, ci sono anche gli imprenditori di Sicindustria, con il presidente Rosario Amarù. La vicenda, però, verrà valutata nuovamente lunedì, durante un altro vertice, al quale dovrebbero partecipare anche i titolari di altre aziende. Per ora, manca un vero e proprio percorso che dovrebbe salvaguardare i quarantuno operai licenziati. La proprietà di Turco Costruzioni, oltre ai licenziamenti, ha scelto di non rinnovare trenta contratti a termine, a causa di una carenza di commesse, almeno in raffineria.