Dopo la green refinery, Eni punta sul nucleare "pulito": Gela come centro di ricerca

Gela. Dopo la green refinery, la cui fase operativa dovrebbe scattare a fine anno, Eni mette sul tavolo la fusione nucleare. Gela, infatti, rientra nell’accordo appena siglato dalla multinazionale e d...

A cura di Redazione Redazione
04 maggio 2018 18:03
Dopo la green refinery, Eni punta sul nucleare "pulito": Gela come centro di ricerca - L'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi
L'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi
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Gela. Dopo la green refinery, la cui fase operativa dovrebbe scattare a fine anno, Eni mette sul tavolo la fusione nucleare. Gela, infatti, rientra nell’accordo appena siglato dalla multinazionale e dal Consiglio nazionale delle ricerche. Un totale di venti milioni di euro, da destinare a quattro centri di ricerca in Italia. Gela, per la fusione nucleare; Lecce, per le ricerche sull’Artico e l’innalzamento globale delle temperature; Metaponto, per l’acqua; Pozzuoli, invece, per le ricerche in campo agricolo. “Questo accordo rappresenta per Eni un notevole passo avanti verso lo sviluppo e la realizzazione di tecnologie sempre più efficienti e in grado di creare energia in modo sostenibile e accessibile a sempre più persone – ha detto l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi – Eni da tempo si sta impegnando a sostenere la ricerca scientifica per la realizzazione di soluzioni concrete e scientificamente solide, che ci consentano di diversificare il nostro mix energetico verso fonti sempre più sostenibili. Inoltre, la collaborazione con un prestigioso centro di ricerche come il Cnr, ci consentirà di approfondire anche tematiche che, seppur non direttamente legate la mondo dell’energia, hanno ricadute immediate sia sull’ecosistema sia sulle società”.

Il nucleare “pulito”. La tecnologia scelta per le ricerche a Gela è quella del cosiddetto nucleare “pulito”, già sviluppata negli Stati Uniti. Da poco, l’Enea ha scelto invece Frascati come centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare. L’Eni, quindi, si butta anche sul nucleare pulito e parte da Gela, dove intanto ha puntato sulla riconversione green della raffineria di contrada Piana del Signore. Dopo decenni di gravissimi impatti ambientali e malattie, all’ombra dell’industrializzazione, ora arriva anche la ricerca sul nucleare. Il prossimo passo, stando all’accordo, sarà la costituzione di un gruppo di lavoro misto che dovrà definire le modalità operative dei centri, i temi e i progetti da avviare nel quinquennio successivo, la ripartizione delle risorse, e la preparazione di un Accordo di cooperazione per la gestione congiunta dei centri. I prossimi mesi vedranno la definizione di tutti i dettagli relativi all’operatività dei Centri e alle modalità di organizzazione di workshop strategici congiunti, il primo dei quali si terrà a settembre.

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